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FEDE E RELIGIONI | 25 maggio 2025, 18:00

Almanach de lundi 26 mai sainte Philippe Néri

Insegnate ai vostri figli a pregare! (san Pio da Pietrelcina)

Almanach de lundi 26 mai sainte Philippe Néri

La Chiesa celebra  San Filippo Neri Sacerdote

Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell'attività di suo padre; ma aveva subito l'influenza dei domenicani di san Marco, dove Savonarola era stato frate non molto tempo prima, e dei benedettini di Montecassino, e all'età di diciott'anni abbandonò gli affari e andò a Roma. Là visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia.

 A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione, e nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e che gradualmente diedero vita al grande ospizio della Trinità. Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 sperimentò un'estasi di amore divino che si crede abbia lasciato un effetto fisico permanente sul suo cuore. Nel 1551 Filippo Neri fu ordinato prete e andò a vivere nel convitto ecclesiastico di san Girolamo, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori.

Ma la sua occupazione principale era ancora il lavoro tra i giovani. San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell'Oratorio; per la sua società (i cui membri non emettono i voti che vincolano gli ordini religiosi e le congregazioni), costruì una nuova chiesa, la Chiesa Nuova, a santa Maria "in Vallicella". Diventò famoso in tutta la città e la sua influenza sui romani del tempo, a qualunque ceto appartenessero, fu incalcolabile.

Il sole sorge alle ore 5,56 e tramonta alle ore 20,58

"Questa è la pace di Cristo: una pace disarmata e pace disarmante. Proviene da Dio che ci ama tutti incondizionatamente." (Papa Leone XIV)
Queste parole di Papa Leone XIV sottolineano una visione della pace come dono divino, intrinsecamente legato all'amore incondizionato di Dio per l'umanità. Descrivendo la pace come "disarmata e disarmante", il Papa invita a riflettere sulla forza della nonviolenza e sull'importanza di costruire relazioni basate sulla fiducia e sull'amore reciproco. In un mondo spesso segnato da conflitti e divisioni, questo messaggio richiama alla necessità di un impegno collettivo per promuovere una cultura della pace autentica e duratura.

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