C’è un silenzio che fa rumore. Un rumore invisibile, subdolo, onnipresente. Sono le onde elettromagnetiche che ci avvolgono ogni giorno, spesso ignorate, altre volte sottovalutate. Ma non da tutti. Il movimento politico Valle d’Aosta Futura rilancia la sua battaglia d’informazione con un appuntamento che vuole rompere l’indifferenza:
sabato 17 maggio 2025, ore 18.00, presso la sala Bonomi di Verrès, si terrà la conferenza pubblica dal titolo:
“Radiazioni elettromagnetiche – Effetti sulla salute e sui processi di apprendimento”.
Ospite e relatore della serata sarà il dottor Paolo Orio, esperto di fama nazionale, presidente dell’Associazione Elettrosensibili, da anni in prima linea su un tema tanto scomodo quanto urgente. Il suo intervento si baserà su un documento del Senato della Repubblica, prodotto dalla VII Commissione permanente il 9 giugno 2021, al termine di un’indagine conoscitiva sull’impatto del digitale sugli studenti. Un testo che – se letto con attenzione – scuote e interpella.
“L’abuso di tecnologia – spiega il dottor Orio – provoca danni fisici e psichici. I nostri giovani stanno perdendo memoria, concentrazione, capacità di adattamento. A rischio non c’è solo la salute, ma l’intelligenza stessa. La lucidità. Il futuro.”
In un’epoca in cui lo smartphone è diventato protesi del corpo, la conferenza affronterà anche i gravi effetti biologici delle radiofrequenze sulla fertilità e sull’insorgere dell’elettrosensibilità, una condizione sempre più diffusa ma ancora non riconosciuta come patologia in Italia, al contrario di quanto già avviene in altri Paesi europei.
L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza, con un appello rivolto in particolare a genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, sindaci e rappresentanti delle istituzioni regionali. Un appello che nasce anche dall’amarezza: lo scorso 2 aprile, in Consiglio Valle, una proposta per avviare uno studio regionale sui rischi delle onde elettromagnetiche è stata respinta a maggioranza.
“Un’occasione persa – denunciano i promotori – mentre altre Regioni, come la Toscana e la Liguria, stanno già affrontando il problema con serietà. Qui invece si preferisce far finta di nulla. Ma chi tace oggi sarà corresponsabile domani.”
Dovrebbero far riflettere – e tremare – le conclusioni tratte nel documento del Senato, riportate nel materiale informativo della serata: “Rassegnarsi a quanto sta accadendo sarebbe colpevole, fingere di non conoscere i danni dell’abuso della tecnologia digitale sarebbe ipocrisia.”
E ancora, con parole che sembrano scolpite nel presente: “Si tratta di evitare quella dittatura perfetta vaticinata da Aldous Huxley: una prigione senza muri in cui i prigionieri non sognano di evadere.” Il grido finale è un pugno allo stomaco, una sveglia per chi dorme il sonno dell’indifferenza: “Giovani schiavi resi drogati e decerebrati, gli studenti italiani! I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola: il nostro futuro!”
Una conferenza, dunque, non solo tecnica ma profondamente civile