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ATTUALITÀ | 07 maggio 2025, 11:55

L'OPINIONE DI VITTORE LUME-REZOLI: Pregherò per te… ma solo se preghi come me

Nel mezzo del frastuono mediatico e politico attorno alle religioni, Vittore Lume-Rezoli riflette sul senso profondo della fede, sull’ipocrisia di certi atteggiamenti ideologici e sull’unico vero “peccato”: sentirsi superiori agli altri

L'OPINIONE DI VITTORE LUME-REZOLI: Pregherò per te… ma solo se preghi come me

“Pregherò per te…” iniziava così una famosa canzone di Adriano Celentano. Ieri, per puro caso, mi sono ritrovato ad ascoltarla di nuovo e mi sono fermato a pensare al concetto di religione.

Oggi, sui giornali e soprattutto sui social, si parla sempre più spesso di religioni. Anzi, direi che si è ormai trasformato in un vero e proprio scontro ideologico. Leggo titoli cubitali che parlano di “pericolo di islamizzazione”.

Ora, precisiamo: non sono un teologo né uno studioso di religione o religioni che dir si voglia. Semplicemente cerco di documentarmi, mantenendo il più possibile un certo distacco. Qualcuno mi definirebbe ateo, o non credente.

Da parte mia, sono arrivato alla consapevolezza che non sono le religioni in sé, come ideologie, a farmi paura, ma gli uomini che le professano.

Le religioni sono molte: Cristianesimo, Islam, Induismo, Buddhismo, Sikhismo, Ebraismo, Bahaismo, Confucianesimo… ognuna con un proprio Dio o figura divina:
– nell’Ebraismo c’è Dio;
– nel Cristianesimo Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo;
– nell’Islam Allah;
– nell’Induismo Brahman e molte altre divinità;
– nel Buddhismo la Natura di Buddha e altre figure spirituali;
– nello Shintoismo i Kami, spiriti divini;
– nello Zoroastrismo Ahura Mazda.

Insomma, difficile parlare di un unico Dio. E comunque, nessuna divinità si è manifestata negli ultimi 200 anni per confermare ciò che gli uomini hanno scritto e tramandato.

Uomini, appunto. Che spesso hanno piegato l’ideale divino a mere speculazioni o manipolazioni. Se la frase “Tutti gli uomini sono uguali” è, per noi cristiani, il Verbo di Dio, allora come mai proprio gli uomini ne hanno fatto infinite distinzioni a loro uso e consumo?

Non erano tutti uguali, in realtà: gli uomini bianchi erano “più uguali” degli altri. E quindi avevano più diritti dei neri o dei gialli. Ma non bastava: anche tra i bianchi, certi bianchi con capelli biondi e occhi azzurri erano, secondo alcuni “teologi”, gli eletti. E quindi superiori a chi aveva la pelle olivastra o gli occhi neri.

Oggi, per molte persone, la diversità religiosa è diventata un’arma politica. Leggo cose orripilanti, usate per giustificare teorie aberranti. “Islamizzazione” è una delle parole più abusate, spesso affiancata a “terrorismo” o “violenza”, spingendo chi legge ad associare Islam a terrorismo o assassinio.

Alla faccia della pace.

Alla faccia di una semplice preghiera.

La politica si erge a difesa delle proprie radici culturali e religiose, quasi a dire: “Solo io ho il diritto di pregare per la pace. E puoi farlo solo nelle chiese che decido io. Se preghi altrove, non va bene.”

Mi ricordo – e ne ho l’età – che da bambino, con i pantaloni corti, giocando con altri ragazzini, mi fu detto:
“Stai attento, quello lì è un terrone.”

Come se il mio amico calabrese valesse meno di me.

Poco importava se andavamo a scuola insieme, se facevamo catechismo insieme, se servivamo messa insieme. Gli adulti, i “sapienti”, avevano deciso che lui era diverso. Inferiore.

Col tempo, la situazione non è migliorata. Anzi.

Alcuni amici di colore non andavano bene: non venivano mai in chiesa, quindi erano nel peccato. Io non avevo capito bene cosa volesse dire “vivere nel peccato”, ma continuai a frequentarli. Continuai a giocare a pallone con loro.

Oggi non gioco più a pallone. Ma ho capito cos’è davvero il “peccato”.

Peccato è sentirsi superiori agli altri.
Peccato è vantare diritti negandoli agli altri.
Peccato è negare a qualcuno il diritto di vivere nella propria terra.
Peccato è negare cibo a chi ha fame.
Peccato è diventare ricco rubando al povero.
Peccato è mentire.

E questo vale in tutte le religioni, in tutte le fedi.

Ma l’essere umano ha deciso di manipolare queste semplici verità per i propri interessi, alla faccia del Dio dei cristiani, degli ebrei, di Allah, di Confucio, o di qualunque altro Dio.

E sia chiaro – per quegli analfabeti funzionali sempre pronti a giudicare – non c’è mai stato nessun Dio sceso in terra a dire che:
– chi sta a est ha più diritti di chi sta a ovest;
– chi sta a sud è inferiore a chi sta a nord;
– un bambino bianco può vivere, mentre se è nero è giusto che muoia.

Se il vostro Dio ha detto queste cose, allora – mi spiace dirvelo – state pregando il Dio sbagliato.

VITTORE LUME-REZOLI

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