La Chiesa celebra San Goffredo di Amiens Vescovo
A Soissons in Francia, deposizione di san Goffredo, vescovo di Amiens, che, formatosi per un quinquennio alla vita monastica, patì molto nel ricomporre i dissidi tra i signori e gli abitanti della città e riformare i costumi del clero e del popolo.
Abbiamo parlato della prima Crociata, portata al successo dal più celebre Goffredo dell'età di mezzo: Goffredo conte di Buglione, conquistatore di Gerusalemme. Egli ebbe il titolo di " Difensore del Santo Sepolcro ", e più tardi venne reso particolarmente celebre da Torquato Tasso, che nella sua Gerusalemme Liberata (ma il nome originario del poema fu proprio Goffredo!) lo cantò quale " Capitano - che 'l gran Sepolcro liberò di Christo ". Goffredo di Buglione era francese, e francese fu il San Goffredo oggi festeggiato, uno dei rari Santi di questo nome pur celebre.
Egli era giovinetto al tempo della prima Crociata, e più tardi divenne monaco dell'abbazia di Monte San Quintino, dove fu ordinato sacerdote.
Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent, e si distinse non soltanto per la sua preparazione dottrinale e spirituale, ma soprattutto per la sua integrità morale, rara in tempi in cui gran parte dell'alto clero era contaminata dalla simonia.
Per i suoi meriti e non - una volta tanto -per tornaconto politico, i feudatari e il Re lo elessero Vescovo di Amiens, dove entrò a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni fasto.
Il nome di Goffredo proviene da una forma più antica, Gottifredo, ed è di origine germanica, composto da due parole che significano, l'una Dio, l'altra pace. Si può dunque tradurre come " pace di Dio ", ed è un nome di significato spirituale, insolito tra i personali germanici, quasi sempre di origine guerresca.
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"Non possiamo permettere che la cultura del bullismo prenda piede; ogni persona è unica e merita rispetto. Costruiamo insieme un mondo di accoglienza e solidarietà”. (Papa Francesco)
Papa Francesco invita a riconoscere l’unicità di ogni individuo, evidenziando che solo attraverso la solidarietà possiamo costruire una società più giusta e inclusiva. È un richiamo a tutti noi a essere agenti di cambiamento, promuovendo la gentilezza e il supporto reciproco, specialmente verso chi è vulnerabile.