La mostra, allestita in Via Roma 55, presenta una sinergia unica tra i vibranti quadri informali di Bertin, caratterizzati da colori intensi e una luce suggestiva, e i versi delicati di Mastrocola, ispirati allo stile giapponese degli Haiku e scritti in dialetto occitano, con traduzioni in italiano.
L’arte pittorica di Bertin, ricca di fantasia e cromatismi, si combina in perfetta armonia con i brevi e intensi componimenti poetici di Mastrocola, che evocano sensazioni intime e palpiti di vita quotidiana. I versi in occitano aggiungono un ulteriore livello di profondità culturale, richiamando alla memoria una lingua antica, tramandata da generazioni e ancora viva nelle vallate pinerolesi, dove trova la sua massima espressione nel patois.
Questa iniziativa rappresenta non solo un omaggio alla bellezza artistica, ma anche alla tradizione linguistica e storica dei popoli che hanno abitato queste terre. Le varietà del dialetto occitano, che mutano a seconda dei territori, aggiungono un fascino particolare ai testi poetici, arricchendo il dialogo tra parola e immagine.
La mostra ha riscosso ampi consensi, attirando alcuni dei nomi più autorevoli del panorama artistico pinerolese e torinese. Un progetto curato nei minimi dettagli, grazie all’impegno di Giuliana Salvai e del marito Stefano, figure chiave dell’organizzazione Lilium, che hanno contribuito alla realizzazione di un evento culturale di grande valore. L’esposizione è inoltre accompagnata da un libro che raccoglie le poesie e i quadri, un ricordo prezioso di questa esperienza unica.
Un esempio del connubio tra parola e immagine è il delicato Haiku:
"La rosa rossa
ricordo di un altro giardino.
Sono ancora più solo."
L’esposizione, gratuita e aperta al pubblico, resterà visitabile fino al 22 settembre, ogni sabato e domenica dalle 15 alle 18. Un'occasione imperdibile per immergersi in un dialogo artistico tra pittura e poesia, capace di toccare corde profonde e celebrare l'armonia tra arte visiva e parola.