Sabato 7 settembre, un gruppo di soci del CAI ha riportato sulla vetta della Becca di Luseney la storica croce del 1974. Questo gesto non è solo una commemorazione del passato, ma anche un segno di continuità e resistenza di fronte alle avversità che la montagna e la vita ci pongono davanti.
La Becca di Luseney, con i suoi 3.504 metri, si erge maestosa nelle Alpi Graie, rappresentando una delle cime più iconiche della Valle d'Aosta. Questa montagna, situata tra la Valpelline e la Valtournenche, è nota per la sua imponente struttura piramidale e per le sfide che riserva agli alpinisti che decidono di affrontarla. La sua vetta offre panorami mozzafiato, che spaziano dal Monte Rosa al Cervino, rendendola una meta ambita per gli escursionisti esperti.
La decisione di riposizionare la croce sulla Becca di Luseney è stata presa durante l'Assemblea dei Soci del CAI nel 2022. Dopo un primo tentativo fallito, finalmente, il 7 settembre 2024, la croce è tornata al suo posto grazie all'impegno di un gruppo di soci che ha affrontato la difficile cresta est. Questa croce ha una storia significativa: collocata per la prima volta nel 1974, era stata ritrovata nel 2021 alla base dello scivolo nord dal celebre alpinista Christophe Profit. La croce non rappresenta solo un segno di fede, ma anche un simbolo di speranza e di appartenenza alla comunità montana.
Piermauro Reboulaz, reggente della Sottosezione Saint-Barthélemy, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell'operazione: "Riposizionare la croce è stato un atto di rispetto verso la storia della nostra sottosezione e verso tutti coloro che, negli anni, hanno contribuito a rendere questa cima un simbolo della nostra identità. Abbiamo anche installato un cavo in rame per la messa a terra, nella speranza che possa proteggere la croce dalle scariche dei fulmini che l'avevano già danneggiata."
Oltre a riposizionare la croce, i soci del CAI hanno approfittato dell'occasione per ripulire la vetta da accumuli disordinati di pietre, rimanenze delle numerose ascensioni. Durante questa operazione, è stata riscoperta anche una statuetta in legno intagliata nel 1966 da Roberto Reboulaz, un altro simbolo di devozione che racconta una storia di famiglia e tradizione. Questa statuetta, eretta in occasione dei 100 anni dalla prima ascensione, è un ricordo tangibile di un'epoca in cui la montagna era vissuta con un profondo rispetto e legame spirituale.
Reboulaz ha commentato: "È stato commovente ritrovare la statuetta, un pezzo di storia che lega la nostra sottosezione alla montagna. Abbiamo voluto ridare ordine alla vetta, non solo per onorare il passato, ma anche per trasmettere ai futuri alpinisti un senso di rispetto per questo luogo sacro."
Il gruppo che ha riportato la croce sulla Becca de Luseney
Il 50° anniversario del CAI Saint-Barthélemy non si esaurisce con il riposizionamento della croce. Prosegue infatti con un evento ambizioso e coinvolgente: "Il Circuito del Tempo, 50 ore per mezzo Secolo". L'iniziativa, che si svolgerà dal 19 al 21 settembre, invita tutti gli appassionati di montagna a percorrere un anello di sentieri che attraversa il territorio del comune di Nus.
L'obiettivo non è solo quello di camminare, ma anche di creare un legame più profondo con il territorio e con gli abitanti. Il percorso potrà essere affrontato liberamente, senza obbligo di iscrizione al CAI e senza necessità di coprire l'intero tracciato. L'idea è quella di favorire la partecipazione spontanea, senza pressioni di classifica, ma con la sola voglia di condividere un'esperienza unica.
Reboulaz ha spiegato l'importanza di questo evento: "Il Circuito del Tempo è un modo per celebrare il nostro cinquantesimo, ma anche per riflettere su ciò che significa essere parte di una comunità che vive la montagna. Non vogliamo solo commemorare, ma creare nuovi ricordi e consolidare i legami tra le persone e il territorio."
Al termine dell'evento, ci sarà una serata pubblica in cui verranno presentati i risultati dell'iniziativa: numero di partecipanti, chilometri percorsi, emozioni vissute e molto altro. Sarà un'occasione per condividere esperienze e riflessioni, e per continuare a costruire insieme la storia del CAI Saint-Barthélemy.
Con il riposizionamento della croce sulla Becca di Luseney e l'organizzazione del Circuito del Tempo, il CAI Saint-Barthélemy dimostra ancora una volta la sua capacità di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici. Questi eventi non sono solo celebrazioni, ma atti concreti di amore per la montagna e per la comunità che la vive.
Il 50° anniversario del CAI Saint-Barthélemy si conferma un momento di riflessione, di impegno e di speranza per il futuro.