Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].
Immatricolazioni in calo in Valle d’Aosta
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Con una decrescita del 30%, invece, la Valle d’Aosta è la seconda regione d’Italia che immatricola meno targhe: 35 rispetto alle 50 del 2022.
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. Anche in questo comparto la Valle d’Aosta chiude il 2023 in negativo con -12,5%, pari a 7 nuove registrazioni, una targa in meno rispetto all’anno precedente.
Alimentazione: Valle d’Aosta prima in Italia per autocarri elettrici
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
Tra le regioni con la maggiore quota di mezzi elettrici sul circolante è in testa la Valle d’Aosta con il 2,6% e un aumento di 0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Anche l’ibrido cresce di 0,4 punti e si attesta al 7%. Il metano rimane stabile a 0,8% e il gasolio cala di 1 punto percentuale e scende a 79,3%.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
La Valle d’Aosta mostra una certa stabilità rispetto all’anno precedente: la benzina rimane stabile a 1,2%, l’elettrico continua ad essere a quota 0, il metano aumenta e passa da 11,9% a 12% e il gasolio, viceversa, cala da 86,6% a 84,4%. Bene gli ibridi che da 0 salgono a 2%.
Trasporto pesante: in Valle d’Aosta il parco circolante è tra i più ecologici d’Italia
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Tra le regioni più virtuose per parco poco inquinante, la Valle d’Aosta si piazza al secondo posto della classifica italiana: qui le classi ambientali più ecologiche dalla Euro 4 alla Euro 6 registrano l’86,5% e i soli Euro 6 coprono il 72,1%.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
Sempre sul secondo gradino del podio a livello nazionale, in Valle d’Aosta l’84,4% del parco autobus appartiene già alle classi Euro 4, 5 e 6 ed è tra i meno inquinanti nel Paese. Qui gli Euro 6 sono il 46,8%.
Anzianità: in Valle d’Aosta il parco merci più giovane d’Italia
La quota più alta di autocarri nuovi è in Valle d’Aosta con la percentuale di mezzi sotto i dieci anni che vale l’82,4% del totale, nonostante una flessione importante dei veicoli di massimo un anno del 13,8%.
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Il 48,8% degli autobus in circolazione in Valle d’Aosta ha meno di dieci anni. La quota di veicoli datati, sopra i vent’anni, è dell’11,6% (rispetto alla media nazionale del 27,5%).