Il redditometro non funziona: è uno strumento obsoleto e superato che piace alla sinistra e crea un sacco di contenziosi. Farò di tutto perché venga abolito. Al prossimo Consiglio dei ministri presenterò la proposta di abrogarlo. Ne parlerò con Leo e ne chiederò l'abolizione". Così si è espresso il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine di un seminario tenutosi alla Farnesina.
Il redditometro, introdotto nel 1991, è stato uno strumento utilizzato dall'Agenzia delle Entrate per stimare il reddito presunto dei contribuenti italiani, confrontando le spese sostenute con i redditi dichiarati. Questo sistema è stato da sempre al centro di polemiche e critiche, in particolare per la sua presunta rigidità e per la capacità di generare numerosi contenziosi con i contribuenti.
"Il redditometro è uno strumento che ormai appartiene al passato," ha continuato Tajani, "e non rispecchia le esigenze moderne della nostra economia e della gestione fiscale. Piace alla sinistra perché permette di esercitare un controllo oppressivo sui cittadini, ma alla fine crea solo problemi e complicazioni."
Il ministro ha anche sottolineato come l'abolizione del redditometro possa rappresentare un passo significativo verso una maggiore trasparenza e semplicità nel rapporto tra cittadini e amministrazione fiscale. "Siamo per un sistema fiscale più equo e meno invasivo, che rispetti la privacy dei contribuenti e riduca al minimo le controversie legali."
L'intenzione di Tajani è quella di portare il tema al prossimo Consiglio dei ministri, dove discuterà la proposta con Giancarlo Leo, viceministro dell'Economia e delle Finanze, per valutare insieme le modalità di abrogazione del redditometro.
"È il momento di guardare avanti e modernizzare il nostro sistema fiscale," ha concluso Tajani, "eliminando strumenti antiquati che non fanno altro che complicare la vita dei cittadini e delle imprese."
La proposta del ministro Tajani è destinata a suscitare dibattito all'interno del governo e tra le forze politiche, ma rappresenta certamente un segnale chiaro della volontà di Forza Italia di riformare e semplificare il sistema fiscale italiano.