A fine febbraio, il numero di vittime è salito a 119, evidenziando un aumento di 19 casi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo incremento, particolarmente allarmante quando si considerano le morti avvenute durante l'attività lavorativa, segna un aumento del 24,7%. Il Presidente dell'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, Mauro Rossato, ha sottolineato l'importanza di valutare l'incidenza delle morti rispetto alla popolazione lavorativa come indicatore cruciale del rischio per i lavoratori italiani.
La zonizzazione dell'incidenza delle morti sul lavoro a febbraio 2024 evidenzia una situazione critica in alcune regioni italiane. Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Calabria sono finiti in zona rossa, con un'incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale. Altre regioni, tra cui Puglia, Sicilia, Campania, Abruzzo e Piemonte, sono classificate in zona arancione, mentre Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Toscana, Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria e Marche si trovano in zona gialla. Umbria, Veneto, Basilicata e Molise sono invece in zona bianca.
Analizzando il rischio per fascia d'età, emerge che i lavoratori più anziani continuano a essere particolarmente vulnerabili, con un'incidenza più elevata tra coloro che hanno superato i 65 anni. Inoltre, i dati indicano che i lavoratori stranieri sono soggetti a un rischio di infortunio mortale più che doppio rispetto agli italiani.
Nel dettaglio, a febbraio 2024, sono state registrate 119 vittime sul lavoro, di cui 91 in occasione di lavoro e 28 in itinere. La Lombardia si conferma come la regione con il maggior numero di vittime sul lavoro, seguita da Lazio, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna e Campania. Il settore delle Costruzioni continua a essere il più colpito, seguito da Trasporti e Magazzinaggio, Commercio e Attività Manifatturiere.
Le denunce totali di infortunio aumentano del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le Attività Manifatturiere registrano il maggior numero di denunce, seguite da Sanità, Costruzioni, Trasporto e Magazzinaggio, e Commercio. Le denunce coinvolgono principalmente lavoratori uomini, con la fascia di età tra i 45 ei 54 anni la più colpita.
L'analisi dei dati relativi a febbraio 2024 mette in luce la gravità della situazione e sottolinea l'urgente necessità di interventi mirati per migliorare la sicurezza sul lavoro in Italia. L'attenzione deve essere rivolta sia alla prevenzione degli infortuni che all'adozione di misure efficaci per proteggere i lavoratori, specialmente quelli più vulnerabili. Solo attraverso un impegno congiunto delle istituzioni, delle imprese e dei lavoratori stessi sarà possibile ridurre il numero di tragedie sul posto di lavoro e promuovere un ambiente lavorativo sicuro e salutare per tutti.