Se qualche volta ascoltassero…
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 53 pubblicata ieri, 29 marzo, ha stabilito l'illegittimità e il carattere discriminatorio dell'art. 80 della legge regionale 3/2013 "Disposizioni in materia di politiche abitative", laddove stabilisce il requisito della cittadinanza italiana per l'accesso ai mutui agevolati per il recupero di fabbricai nei centri abitati.
Sull'argomento il nostro gruppo consiliare era intervenuto lo scorso anno, nell'ambito della discussione di una interpellanza nel consiglio dell'11 maggio, che avevamo depositato dopo che il Tribunale di Torino aveva contestato il requisito della residenza quinquennale per l'accesso ai mutui per la prima casa. Prima ancora, con un'altra interpellanza, nel dicembre 2021, avevamo contestato il bando affitti della Giunta, che in alcune sue parti era stato dichiarato discriminatorio nei confronti dei cittadini stranieri e per cui, a seguito di discussioni in Consiglio regionale fin dal 2019, di segnalazioni e ricorsi di associazioni (ASGI), il Tribunale di Torino aveva emesso una ordinanza di modifica.
In tali occasioni avevamo sollecitato il Governo a rivedere i requisiti per i due bandi e a tenere in maggiore considerazione le richieste del Tribunale torinese, valutando anche una modifica della legge del 2013, e all'art. 80 in particolare.
Il Presidente Testolin ci aveva risposto - con sicumera - "che la finalità della legge regionale 3/2013 è il sostegno all'industria edilizia e il recupero di centri e nuclei abitati d'interesse storico e ambientale e non già alle finalità di tipo sociale", chiudendo così la porta alla nostra richiesta e opponendo, come spesso accade, un muro di ostilità a proposte di buon senso. Ma ora a pronunciarsi non sono due consigliere - "i 2/35 esimi del Consiglio regionale" - o i famigerati comitati, bensì la Consulta, il più importante organo di garanzia costituzionale.
L'auspicio è quindi che, finalmente, si metta mano alla legge per adeguarla alle disposizioni anti discriminatorie della Corte e che ai futuri bandi per mutui e affitti possano accedere tutti i cittadini senza distinzione di Paese di provenienza.