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FEDE E RELIGIONI | 19 novembre 2023, 13:30

Il Papa: una medicina che rinuncia alla cura non è più arte del curare

Incontrando i pediatri e gli otorinolaringoiatri italiani nell’Aula Paolo VI Francesco mette in guardia dal duplice rischio dell’utopia dell’eliminazione della malattia e dell’abbandono di chi è più debole e fragile. E sull’invecchiamento della popolazione in Italia: “I giovani ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori”. Il monito a tutelare il diritto alla salute minato dalla crisi economica

Il Papa: una medicina che rinuncia alla cura non è più arte del curare

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

“Due fenomeni opposti, ugualmente pericolosi si vanno diffondendo”: “La rimozione del limite” con “la ricerca della salute a tutti i costi” e “l’abbandono di chi è più debole e fragile, in alcuni casi la proposta della morte come unica via”.

No a procedure disumanizzate

Nell’udienza in Aula Paolo VI con circa duemila membri della Federazione Italiana Medici Pediatri e dell’Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani Francesco avverte:

Una medicina che rinuncia alla cura e si trincera dietro procedure disumanizzate e disumanizzanti non è più l’arte del curare.

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Un momento dell'udienza

Vicinanza, compassione, tenerezza

“La persona malata”, osserva, “va invece accostata con l’atteggiamento del buon samaritano, che non si volta dall’altra parte, ma si china sull’uomo ferito e lenisce la sua sofferenza, senza farsi domande, senza lasciarsi chiudere il cuore e la mente da pregiudizi, senza pensare al suo tornaconto”. Secondo il Pontefice la parola chiave è “compassione, che”, puntualizza, “non è compatimento, ma con-patire”, "soffrire con":

È uno strumento diagnostico insostituibile! Del resto, Gesù è il medico per eccellenza, non è vero? E sono tre i tratti di Dio che ci aiutano sempre ad andare avanti: la vicinanza, la compassione e la tenerezza. A me piace pensare che tutti noi curatori della salute – noi, curatori della salute spirituale, voi, della salute fisica e anche la psichica e spirituale in parte – dobbiamo avere questi tre atteggiamenti: vicinanza, compassione e tenerezza. E questo aiuta tanto, questo costruisce la società. Vi auguro questo: che siate vicini, compassionevoli e teneri.

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Colonne portanti

Il Vescovo di Roma ricorda l’emergenza Covid-19 e definisce i tanti professionisti della sanità “colonne portanti per il Paese”:

È ancora bruciante il ricordo della pandemia: senza la dedizione, il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari, molte più vite sarebbero andate perdute.

Tutelare il diritto alla salute

A distanza di tre anni la sanità italiana attraversa una nuova fase di criticità che sembra diventare strutturale e ledere l’esercizio del diritto alla salute che, osserva Papa Francesco, “ fa parte del patrimonio della dottrina sociale della Chiesa ed è sancito dalla Costituzione italiana:

Una costante carenza di personale, che porta a carichi di lavoro ingestibili e alla conseguente fuga dalle professioni sanitarie. La perdurante crisi economica incide sulla qualità della vita di pazienti e di medici: quante diagnosi precoci non vengono fatte? Quante persone rinunciano a curarsi? Quanti medici e infermieri, sfiduciati e stanchi, abbandonano o preferiscono andare a lavorare all’estero?

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L'udienza in Aula Paolo VI

Servizio al popolo

La salute è un bene comune, ma rileva il Pontefice, i principi di universalità, equità e solidarietà, alla base della sanità pubblica italiana, oggi “rischiano di non essere applicati”.

Per favore, conservate questo sistema, che è un sistema popolare nel senso di servizio al popolo, e non cadere nell’idea forse troppo efficientista – alcuni dicono moderna – soltanto la medicina a pagamento, e poi niente: no, no. Questo sistema va curato, va fatto crescere perché è un sistema di servizio al popolo.

Inoltre “chi è chiamato a prendersi cura degli altri”, aggiunge Francesco, “non deve trascurare la cura di sé:

Sono necessari interventi che diano dignità al vostro lavoro e favoriscano le migliori condizioni perché possa essere svolto nel modo più efficace. Tante volte voi siete vittime, eh?

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Un momento dell'udienza

Paese invecchia, ritrovare fiducia nel futuro

Quindi il Santo Padre si rivolge in particolare ai pediatri e agli otorinolaringoiatri: i primi sono un punto di riferimento per le giovani coppie. Il pensiero va al calo demografico del Paese:

L’Italia purtroppo è un Paese che invecchia: speriamo che si possa invertire la tendenza, creando condizioni favorevoli perché i giovani abbiano più fiducia e ritrovino il coraggio e la gioia di diventare genitori. Forse questo non dovrei dirlo, ma lo dico: oggi si preferisce avere un cagnolino che un figlio. Il vostro compito è molto limitato, ma cresce quello dei veterinari, eh? E questo non è un buon segnale, non è un buon segnale.

Agli otorinolaringoiatri che curano “organi necessari alle nostre relazioni” il Pontefice indica come modello i gesti e le parole di Gesù nell’accostarsi alle persone sorde e mute: “in essi traspare la compassione e la tenerezza di Dio per noi, specialmente per chi vive la fatica della relazione”.

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