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ATTUALITÀ POLITICA | 19 novembre 2023, 10:30

LA RIFORMA DESAPARECIDA E LA MOBILITA’ …IMMOBILE

Un sistema rivoluzionario per la Valle d’Aosta ma una prassi corrente in Italia da Carema in giù

LA RIFORMA DESAPARECIDA E LA MOBILITA’ …IMMOBILE

I lettori ricorderanno certamente. Oltre 3300 firme di valdostani raccolte in poche settimane per una riforma elettorale regionale dai contenuti rivoluzionari rispetto alla “morta gora” della politica nostrana. Cosa si richiedeva? I cittadini non delegano più i partiti a stabilire chi li deve governare per una intera legislatura, ma decidono direttamente di eleggere il presidente della Regione con una maggioranza ed un programma predeterminati.

Un sistema rivoluzionario per la Valle d’Aosta ma una prassi corrente in Italia da Carema in giù. E sono almeno due anni che questa proposta giace nei cassetti della burocrazia regionale. Ad un certo punto sembrava quasi essersi sviluppata una gara tra partiti e movimenti locali a chi riusciva a formulare una proposta migliore e su questo tema si è registrata persino una frattura all’interno di un partito (LEGA), ma per il resto tutto tace e così, col tempo, la riforma è scomparsa dalla scena politica, “desaparecida”.

Ma la situazione politica non è migliore se si volge lo sguardo su quanto accade nel Capoluogo regionale. Basta tentare (dico solo tentare) di girare in auto per Aosta. E’ una vera e propria gimcana, qualcosa che ricorda le fatiche di Sisifo, costretto a riprendere sempre a spingere un grosso masso dal basso di un monte fino alla cima per poi ritrovarsi per volere degli dei (in questo caso sindaco e assessori vari) a spingere di nuovo e sempre lo stesso masso ai piedi dello stesso monte. E a proposito di mobilità cittadina sarebbe meglio parlare di “immobilità”.

Sono mesi, per esempio, che davanti a casa mia non si riesce a completare un tratto di pista ciclabile lunga solo 30 metri (ripeto trenta), ma che non ha né tratto precedente, né tratto seguente: in pratica una pista sul nulla. Quanto a quelle già completate si può parlare di piste per fantasmi. Non sono percorse quasi da nessuno, sono quasi deserte, mentre i normali cittadini preferiscono continuare a percorrere in bici le strade tradizionali.

Romano Dell'Aquila

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