La legge è inuti perché ad oggi la carne colturale non può essere commercializzata in Italia, ma nel momento in cui l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ne dovesse autorizzare il consumo, non sarebbe comunque possibile vietarne la vendita neppure in Italia dal momento che a quel punto il nostro Paese non potrebbe opporsi alla sua importazione e distribuzione.
Il Governo richiamando il sacrosanto principio di precauzione, che, invece, dimentica quando si parla di glifosato, vieta una cosa che in realtà ancora non esiste! Ideologica perché il Governo ha ritenuto di doversi adeguare alle richieste di Coldiretti – ormai il vero ministero dell’agricoltura italiano – e non seguire invece le indicazioni del mondo scientifico e degli organismi internazionali come l’OMS o la FAOsecondo i quali la ricerca sulla carne colturale è uno degli ambiti su cui necessario investire per avere, in futuro, proteine non ricavate da allevamenti intensivi. Dannosa perché danneggia un intero settore, marginalizza la ricerca italiana, colpisce la possibilità di avere una produzione nazionale.
Il WWF Italia ribadisce quanto già esposto durante le audizioni alla Camera e al Senato: molto più seriamente il Governo dovrebbe impegnarsi a ridurre gli impatti dell’attuale agroindustria fatta di allevamenti intensivi e agricoltura basata sui pesticidi (quelli sì, già accertati), lasciando invece aperta, pur studiandone attentamente tutti i possibili impatti, la possibilità di una produzione di proteine animali sane e a basso impatto sull’ambiente e sul benessere animale.
In conclusione, il legislatore oggi ha scelto di promulgare una legge elettorale e il deprimente show di cui si è reso protagonista il Presidente di Coldiretti con la sua claque davanti al Parlamento ne è la prova più evidente.