L’itinerario parte da un piazzale: la Bocchetta di Margosio. Ma più che un piazzale Margosio è un belvedere che lascia a bocca aperta. Nelle terse giornate invernali la vista è catturata dal Monte Rosa che sembra a portata di mano di fronte a noi.
E da qui, per l’intera camminata, si resta rapiti dal panorama che ad ogni passo si amplia tra la catena alpina a Nord e la pianura a Sud.
E proprio camminando su queste alture si può comprendere come un popolo in fuga quale quello dei “ribelli” dolciniani avesse scelto di rifugiarsi quassù dove l’orizzonte a 360 gradi consentiva di scorgere l’avanzata degli aggressori.
Sulla cima del Rubello (da “ribelli”) con un po’ di fortuna si possono individuare le tracce dei rifugiati quali fossati e spianamenti difensivi. Se però non si dovessero scorgere questi manufatti, l’orizzonte risulterà quale ampia ed assai gratificante ricompensa. Una gita, questa del Rubello, che mescola storia ed orizzonti con la piacevolezza di una semplice passeggiata a portata di tutti.
L’itinerario
Da Romagnano Sesia si transita da Trivero e da qui si sale lungo la Panoramica Zegna fino alla Bocchetta di Margosio, con piccolo chiosco (funzionante nella bella stagione) ed ampio piazzale dove si parcheggia l’auto. Dalla bocchetta si prende il sentiero che sale alla nostra destra verso il Monte Massaro che si raggiunge dopo aver toccato una strada asfaltata che si percorre brevemente fino al cancello di una zona militare. A destra un sentiero costeggiando la recinzione porta alla cima ed al cippo di Fra Dolcino. Ritornati sui propri passi riprendiamo il sentiero sull'ampia cresta erbosa che con diversi saliscendi conduce in vetta al monte Rubello. Da questa seconda cima si scende uno scosceso tratto che porta al Colle San Bernardo raggiunto da una sterrata che sale dalla Panoramica Zegna e che prosegue verso il Santuario di San Bernardo ove si può pervenire anche tramite sentiero più ripido che si origina sempre dal Colle omonimo.
La Bocchetta di Stavello con il Santuario di San Bernardo (Ph. Mauro Carlesso)
Dal Santuario si scende sulla medesima sterrata fino ad incrociare il sentiero che a sinistra scende ripido verso la Bocchetta di Stavello che si intravvede tra gli alberi sotto di noi. Al bivio che si incontra si deve prendere a sinistra. Dopo aver passato la casa scout si tocca l’ampia Bocchetta di Stavello che si attraversa raggiungendo i resti dell'ex ristorante. Si lascia a sinistra l'edificio imboccando il largo sentiero che in 10 minuti porta ad una bocchetta dalla quale volgendosi indietro si percorre un sentiero che con tre tornanti conduce sulla vetta del Monte Tirlo. Da qui si torna sui propri passi fino alla citata bocchetta. Si prosegue in discesa lungo la dorsale fino a toccare la Bocchetta di Pontiggie con alcuni tavoli e raggiunta da una sterrata. Da qui si seguono le ampie tracce di sentiero che rimanendo sulla destra della costa conducono sulla Punta Civetta. Poco prima di raggiungerla un punto panoramico consente una vista straordinaria sulla pianura biellese.
Dalla Punta Civetta il panorama sulla pianura biellese (Ph. Mauro Carlesso)
Dalla cima si scende dritti verso la bocchetta di Pontiggie dalla quale, seguendo la pista sterrata di destra si ritorna alla Bocchetta di Stavello. Da questo punto si risale verso il Rubello fino alla casa scout da dove parte sempre a destra un sentiero pianeggiante e ben marcato che riconduce alla Bocchetta di Margosio completando l’anello.
La nota storica
All'inizio degli anni Cinquanta, Ermenegildo Zegna fece costruire un albergo in stile alpino in località Stavello che fu chiamata "Locanda Valsessera".
I resti della storica Locanda (Ph. Mauro Carlesso)
Fin dall'apertura poté usufruire di un grande piazzale adibito a bocciodromo, con ben 64 campi, Lo chalet non poteva definirsi propriamente albergo, considerando l'esiguo numero di camere (7) e il loro carattere spartano, per cui si preferì identificarlo come locanda. Il ristorante poteva ospitare fino a 60 persone, mentre il bar era già dotato di un calcio balilla e di un biliardino da golf, due giochi che si stavano diffondendo proprio in quegli anni e ai quali si aggiunse, nel 1967, un flipper. Dopo oltre cinquant'anni di attività la storia della "Locanda Valsessera" ebbe un tragico epilogo nel 2009. Nella notte del 24 febbraio un incendio distrusse l'intera struttura della quale rimangono solo le due ampie rampe di scale in muratura che portavano al terrazzo di accesso.
(per maggiori riferimenti vedasi l’Archivio Storico Ermenegildo Zegna)
Per un pranzo al sacco Veg
Un suggerimento per un gustoso pranzo al sacco vegano a impatto zero: tortino di lenticchie e melagrana
La scheda
Località di partenza: Bocchetta di Margosio (mt. 1.332) –VC-
Località di arrivo: Bocchetta di Margosio (mt. 1.332) –VC-
Cime sul percorso: Monte Massaro (mt. 1.405), Monte Rubello (mt. 1.414), Monte Tirlo (mt. 1.303), Punta della Civetta (mt. 1.196)
Dislivello: mt. 400 circa per vie dei numerosi saliscendi
Tempo di percorrenza: ore 4 (soste escluse)
Difficoltà: E
Periodo: tutto l’anno (d’inverno in presenza di neve si presta ai ciaspolatori)