La ferrata “Eriador”, nel comune di Caprie in Val di Susa, si sviluppa a una quota di 520 m circa e prende il nome dalla falesia omonima in quanto è stata concepita per raggiungere la falesia stessa che ora conta 22 monotiri, da una placca (sulla sinistra) a verticali e strapiombanti rocce sul lato destro, e potrebbe anche venire usata eventualmente come via di fuga per chi discende, praticando “canyoning”, il torrente Sessi, terminando sul bordo del torrente. In effetti essa ripercorre in orizzontale un tratto dell’orrido nel punto più spettacolare del medesimo, tanto che ricorda un po’ per spettacolarità e selvaggità l’Orrido di Foresto (attrezzato con una ferrata ben più lunga e difficile di questa), ma a differenza di “Foresto”,“Eriador” non ha uscita dall’alto, tanto che occorre ripercorrerla per intero anche al ritorno. La parete fu scoperta da Giancarlo Grassi negli anni ottanta (calandosi dall'alto), ma poi andata nel dimenticatoio... Il gruppo di “Caprie verticale” nel gennaio 2018 ha cominciato i lavori di ripristino che sono terminati a luglio 2018 per ridare a Caprie un gioiello nascosto, in quanto si arrampica quasi al livello delle magnifiche pozze che il torrente Sessi ha creato e crea nella sua discesa.
2 Tratto esposto lungo il percorso
Questa “Via Ferrata” è anomala nel suo genere, perché non conosciuta (se non dai free-climbers) come invece lo è la più importante e lunga Ferrata “Guido Rossa” a Caprie (precedentemente conosciuta come Ferrata della “Rocca Bianca”). Questo piccolo gioiello nascosto lungo le pareti della gola del Sessi, ci è stato segnalato da Nicolò Nocera, tecnico del “Soccorso Alpino” e Giuseppe Di Geronimo, aspirante “Guida Alpina”, entrambi Valsusini di Caprie.
Annotazione personale: non amo ripetermi, però è giusto far notare che con le mie attuali condizioni di salute questo percorso mi sarebbe stato precluso. L’arrivo di mia figlia Stella in visita dal Canada con le figlie undicenni Anja e Lara e il supporto anche di mio figlio Walter e sua figlia Kayla di sette anni, invece questo mio sogno incompiuto si è avverato grazie al loro impegno e aiuto costante e determinato.
Difficoltà: facile il primo tratto, più impegnativo ed esposto il tratto finale.
Accesso: Essa si raggiunge, provenendo dall'uscita della tangenziale di Avigliana Ovest, prendendo la SS 24 per Susa. Dopo 2,5 km circa si trovano le due rotonde di Villar Dora. Superata l'ultima rotonda si percorrono altri tre km circa e si trova sulla destra l'indicazione per Caprie. Proseguire sulla strada fino al primo incrocio. Svoltare a sinistra entrando nel paese per salire poi sulla destra prendendo la strada che conduce a Celle (Via Peroldrado) e seguire questa deviazione sino al terzo tornante dove vi è lo spiazzo di parcheggio, posto dalla parte opposta dell’inizio sentiero, con i nomi dipinti sul “guardrail” della strada.
Il torrente Sessi sotto di noi
Dislivello totale: circa 200 m in totale
Sviluppo ferrata: 400 m circa.
Ore andata: 1,30 h (avvicinamento compreso a passo lento, l’it. viene percorso a passo sostenuto in 35 minuti, come segnalato dalla guida di “Gulliver”)
Ore ritorno: 1,20 h (nelle mie condizioni, a passo normale 40 minuti circa perché più in salita dell’andata)
Totale ore: 2,50 h (al mio passo da disabile, a passo normale 1,15 h - AR)
Descrizione itinerario: Dagli spiazzi di parcheggio, posti dalla parte opposta dell’inizio sentiero, con i nomi dipinti sul “guardrail” della strada “Via Peroldrado” che sale a Campambiardo e Celle, scendere dal sentiero e andare verso la falesia “Muro di vetro”, oltrepassarla e quando si arriva in leggera salita su una placca abbattuta, alla falesia “Oasi dei castagneti” prendere il sentiero a destra per “Eriador” (cartello) e seguirlo con ripida discesa sino in prossimità del primo cavo, che corre su una cengia esposta ma piana, a cui segue un tratto di sentiero esposto e sprotetto, che conduce a uno spezzone di corda che permette di traversare un angolo a strapiombo ancora agevole perché composto da un’esile cengia, che conduce ad un tratto in discesa su bosco e senza cavo.
Da qui s’intravede benissimo ciò che ci attende e cioè un lungo traverso a picco sulle acque del Sessi, per circa 300 metri, tutti protetti con corde e cavi d'acciaio e staffe per i piedi, che permettono con alcuni acrobatici saliscendi di raggiungere il piolo successivo o traversare su esilissime cengiette, attaccandosi al cavo, per arrivare a un erto prato che conduce all’attacco delle vie, per le quali è stata concepita questa ferrata e dove finisce il cavo.
Si può ancora proseguire a destra usufruendo di 2 scalini in ferro per raggiungere la cima di un ampio roccione, dal quale usufruendo di una corda un po’ sfilacciata, si può scendere su una spiaggia composta da una roccia levigata dal torrente. Nei mesi estivi si può anche fare un piacevole bagno nell’ansa del Sessi, senza oltrepassare un tronco che lo attraversa, perché subito dopo il torrente precipita in una stretta quanto tumultuosa “forra”percorribile solo con le adeguate attrezzature dai torrentisti che praticano il canyoning.
Il lungo traverso che caratterizza la via
Ritorno: Per l’identico itinerario dell’andata senza la possibilità di alcuna digressione.
Data di effettuazione: 23 marzo 2023.