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Vite in ascesa | 18 aprile 2025, 06:18

BEC DLA CIULERI

Il Bec d’la Ciuleri non è solo una salita: è un invito poetico, un’ombra di pietra che resiste al tempo e accende il desiderio di conquista.

Bec Dla Ciuleri

Bec Dla Ciuleri

Un monolito svetta solitario verso il cielo della Val di Lanzo, visibile già da Chiandusseglio. La sua forma perfetta cattura lo sguardo, seducente e severa, mentre ci si avvicina lungo la strada bianca che porta oltre Inversigni, solitamente percorsa per salire alla Torre d’Ovarda.

Dal punto in cui si lascia l’auto, bisogna scendere sul greto del Rio d’Ovarda. In primavera, con il disgelo, il guado può risultare difficile per via dell’acqua alta. Superato il torrente, segnali poco visibili guidano lungo un affluente con tacche rosse sugli alberi. Questo secondo corso d'acqua, forse originato dai laghetti di Viana, si attraversa con cautela per salire verso vecchie baite abbandonate dell’Alpe Gelà. Il paesaggio racconta di terrazzamenti e vite passate.

Il tiro finale

Il Bec d’la Ciuleri si mostra in tutta la sua maestosità: alto circa 90 metri, appare inaccessibile da lontano. Per raggiungerlo, si scende di nuovo verso il rio e si affronta un secondo guado, più agevole grazie alle cascatelle. Una ripida traccia porta sopra lo zoccolo basale. Chi vuole evitare il primo salto, classificato 5b, può aggirarlo, scegliendo la via più diretta.

Una cengia aerea taglia il monolito e conduce all’attacco della “Via dei Folletti”, sullo spigolo Est. La parete è attrezzata con spit e vecchi chiodi: una richiodatura realizzata nel 1999 da Bosticco, Molino e Mario Aries. La salita si svolge sull’avancorpo, con passaggi di 5a/4b, fino a una sosta sotto la vetta finale. Gli ultimi 20 metri sono i più spettacolari: difficoltà 5b, esposizione piena e roccia eccellente. In cima, ci si sta solo uno per volta.

Il compagno può sostare alla catena poco sotto la piattaforma sommitale, aspettando il proprio turno per godersi il panorama. La discesa avviene con due doppie da 20 metri fino alla cengia, per poi ripercorrere il traverso. Rientro per lo stesso itinerario dell’andata.

Il Bec d’la Ciuleri non è solo una salita: è un invito poetico, un’ombra di pietra che resiste al tempo e accende il desiderio di conquista.

La vetta

NOTE TECNICHE:
Ubicazione: Vallone d’Ovarda (Valli di Lanzo)
Altezza Massima raggiungibile: 1700 m circa
Tempo di salita: 3 h (1 h di avvicinamento, 2 h di scalata per una cordata composta da 2 persone).
Per la discesa (armare le “corde doppie” e far rientro sul difficoltoso sentiero calcolare 2 h dalla
cima sino al punto dove si è lasciata l’auto.
Tempo Totale (AR): 5 h
Dislivello: 450 m
Difficoltà: D- con un passo di 5b
Materiale occorrente: Imbrago, 1 corda da 50 metri (se si effettua la via normale), rinvii, casco,
qualche nut e friend, cordino Kevlar per le calate.
Accesso in auto: Lanzo, Viù, Lemie, Chiandusseglio, Strada bianca per la Torre d’Ovarda, Inversigni
Località di partenza: Da Inversigni proseguire un Km dopo l’ultima frazione, ove si nota un cartello
su un albero che indica il Bec D’la Ciuleri
Località di arrivo: Idem

Lodovico Marchisio - Foto Lodovico Marchisio

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