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ECONOMIA | 16 marzo 2023, 16:34

TUTTO IL TERRITORIO DELLA VALLE D’AOSTA NELL’AREA DI FRONTIERA CON LA SVIZZERA

Manes “Per la conformazione geografica della nostra regione è importante definire che tutti i lavoratori residenti in Valle occupati in Svizzera siano considerati lavoratori frontalieri”

L'on. Franco Manes

L'on. Franco Manes

Inserire l'intero territorio della Valle d'Aosta nell'accordo con la Svizzera per l'imposizione da effettuare sui lavoratori trasfrontalieri è tra gli obiettivi di due ordini del giorno che saranno presentati dal Deputato della Valle d’Aosta, Franco Manes, alla Camera dei Deputati inerenti il Disegno di Legge AC.859 "Accordo con la Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri".

“Per la conformazione geografica della nostra regione è importante definire che tutti i lavoratori residenti in Valle occupati in Svizzera siano considerati lavoratori frontalieri”, ha commentato il deputato della Valle d'Aosta.

Il Parlamento Italiano, infatti, si accinge ad approvare il nuovo accordo sull’imposizione dei frontalieri tra Italia e Svizzera.

L’accordo, ipotizzando l’approvazione nel corso di quest’anno, entrerà in vigore nel 2024.

Si tratta della modifica che riguarda la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio.

Al momento il provvedimento riguarda i valdostani residenti principalmente nei Comuni di Courmayeur – Saint Rhémy – Saint Oyen – Etroubles – Allein – Gignod – Doues – Ollomont – Valpelline – Oyace – Bionaz – Valtournanche –Ayas – Gressoney la Trinité – Gressoney St. Jean (limitatamente al capoluogo e al territorio a Nord di esso).

 “Mi auguro – precisa Franco Manes – che gli ordini del giorno vengano fatti propri dall'aula parlamentare e dalla maggioranza con la quale è in atto un confronto, nel rispetto dei ruoli, per far comprendere come la realtà, anche geografica della nostra Regione, sia un unicum per le situazioni previste dall'accordo".

In base all’accordo l’imposizione dei lavoratori frontalieri deve essere effettuata seguendo il criterio della tassazione concorrente: sia nello stato dove viene prestato il lavoro, sia nello Stato di residenza.

Lo Stato dove l’attività lavorativa viene esercitata preleva una ritenuta alla fonte, fino ad un massimo dell’80% di quanto dovuto in base alle disposizioni sulle imposte sui redditi delle persone fisiche, comprese le imposte locali.

Lo Stato di residenza del lavoratore, a sua volta, tassa il reddito per interno, andando tuttavia ad eliminare la doppia imposizione giuridica secondo quanto previsto dalle disposizioni convenzionali in vigore tra Svizzera ed Italia. Inoltre è previsto un principio generale per cui il carico fiscale complessivo non può essere inferiore rispetto all’imposta che sarebbe prelevata in applicazione del previgente accordo del 1974.

Coloro i quali entrano nel mercato del lavoro come frontalieri a partire dalla data di entrata in vigore dell’accordo saranno considerati come "nuovi frontalieri".

“La Regione Autonoma Valle d'Aosta-Vallée d’Aoste, da sempre aperta e favorevole agli scambi transfrontalieri anche per il suo bilinguismo e per i rapporti secolari con il vicino Cantone del Vallese, con il quale dal 25 maggio 1990 è associata nella Convenzione sulla cooperazione e collaborazione transfrontaliera - spiega Manes - si trova in una situazione di generale perifericità e di difficile accessibilità rispetto alle realtà produttive e occupazionali svizzere ma anche italiane, risentendo così della perdita di professionalità dei lavoratori che scelgono di lavorare nel vicino Vallese o anche in altri cantoni, con un impatto sulle imprese locali, sullo sviluppo economico e sui servizi tra cui quello sanitario”.

Facendo poi riferimento allo Statuto speciale della Valle d’Aosta, approvato con Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, sottolinea il deputato valdostano, “ha già preso in considerazione la particolare situazione della Regione, prevedendo all’articolo 14 l’istituzione di una zona franca; si rende opportuno individuare delle soluzioni che possano sostenere azioni dirette a mantenere l’attrattività della Valle Aosta e dei territori frontalieri oggetto del presente Accordo".

Per queste e altre ragioni il deputato della Valle d’Aosta, Franco Manes, impegna il Governo “ad individuare, di concerto con le Regioni interessate, misure idonee a mantenere attrattivi i territori di frontiera affinché non si disperdano risorse e professionalità ma si pongano le condizioni necessarie al richiamo di lavoratori e investimenti, per la Regione Autonoma Valle d’Aosta-Vallée d’Aoste anche attraverso adeguate politiche fiscali che tengano in considerazione le peculiarità dello Statuto Speciale di Autonomia".

red.poleco

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