Le organizzazione sindacali scolastiche FLC-CGIL, CISL SCUOLA, SNALS e SAVT-ÉCOLE hanno ricevuto la notizia e oggi commentano la decisione.
"Alla base della scelta - secondo i sindacati - ci sarebbe la previsione (non si comprende quanto attendibile dal punto di vista scientifico) che un numero ristretto di aspiranti superi le prove selettive di accesso nonché il fatto che l'Università della Valle d'Aosta non disponga di nessun professore che possa assumere la funzione di Direttore dei corsi.
Le organizzazioni sindacali ritengono estremamente grave questa situazione:
l'Università della Valle d'Aosta, in quanto finanziata dall'amministrazione pubblica regionale, dovrebbe essere un Ente al servizio della comunità e la valutazione dei “rischi d'impresa”, per quanto importante, non dovrebbe essere svolta con i criteri che utilizzerebbe un'azienda;
l'attivazione di questo ulteriore ciclo di specializzazione per le attività di sostegno è stata annunciata con larghissimo anticipo di tempo da parte ministeriale, pertanto la problematica relativa al Direttore poteva essere tempestivamente affrontata e comunque potrebbe ancora essere risolta con apposite convenzioni;
la valutazione previsionale sul numero di corsisti, oltre ad essere aleatoria, non tiene conto di alcune fondamentali novità apportate dal D.L. 36/2022, che amplia la platea dei possibili aspiranti includendovi senza selezione in ingresso, entro i limiti di una riserva numerica, anche i docenti precari e di ruolo che abbiano svolto tre anni di sostegno negli ultimi cinque nelle scuole pubbliche o paritarie;
non si è tenuto conto delle potenziali immatricolazioni derivanti dall'iscrizione in soprannumero di aspiranti che hanno superato le prove selettive per più ordini nei precedenti cicli di TFA né di coloro che hanno sospeso il percorso per motivi previsti dalla normativa.
"Ad aggravare le preoccupazioni - scrivono I sindacati - si aggiunge il fatto che l'eventuale convenzione con l'Università di Torino prevede una riserva di posti esattamente pari alla metà del fabbisogno regionale della Valle d'Aosta, il che non garantisce il diritto degli alunni disabili ad aver il supporto didattico specializzato, non soddisfa le legittime aspettative occupazionali del personale docente precario e impone a coloro che potranno accedere ai corsi di sostenere ingenti spese di trasferta e enormi difficoltà organizzative, pregiudicando di conseguenza anche il diritto allo studio. Auspichiamo che l'Assessorato regionale preposto, avendo competenze dirette contemporaneamente sull'Istruzione e sull'Università, intervenga con urgenza per risolvere la questione".
FLC-CGIL CISL SCUOLA SAVT-ÉCOLE SNALS-CONFSAL
Simona D’Agostino Alessia Démé Luigi Bolici Alessandro Celi