I viaggi intorno al mondo hanno sempre avuto il sapore dell’avventura salvo che non si scelga una spiaggia nei Caraibi o in qualche villaggio turistico d’oltre oceano. Esistono i viaggi organizzati, gli itinerari alla scoperta di altre culture, i trekking (primi fra tutti quelli in Nepal, magari al campo base dell’Everest, o in Pakistan), i viaggi safari, i percorsi prettamente alpinistici per salire le più alte montagne del globo, in genere salite costose e che richiedono un allenamento particolare.
Per curiosità ricordiamo a tale proposito le sette montagne più alte di ogni Continente:
Il Kilimangiaro (5963 m), la cima più alta dell'Africa
Il Monte Aconcagua (6959 m), la cima più alta del Sud America
Il Monte Elbrus (5633 m), la cima più alta dell'Europa,
Il Monte McKinley (6159 m), la cima più alta del Nord America.
Il Monte Kosciuszko (2228 m) la più alta montagna dell’Australia
Il Vinson Massif (4897 m), la cima più alta dell'Antartide
L'Everest (8848 m), la più alta cima dell'Asia e del Mondo.
* Purtroppo il “nostro” Monte Bianco, con i suoi 4810 m, ancora adesso segnalato su alcune guide come la più alta montagna d’Europa, è invece solo la più elevata montagna delle nostre Alpi.
Esistono poi viaggi per chi ama l’avventura estrema come l’esplorazione dei due Poli, la discesa di torrenti impetuosi, la calata nella grotta più profonda del mondo (la grotta Krubera, Grotta del Corvo, che si trova all'interno di un complesso di grotte nel massiccio Arabika, in Abkhazia, regione occidentale della Georgia). Si tratta dell'unica grotta conosciuta a superare i 2 mila metri di profondità, arrivando allo straordinario dislivello di -2197 m. A volte i viaggi prevedono anche l’esplorazione della grotta orizzontale più estesa del mondo, che si trova negli Stati Uniti (Kentucky), ed è chiamata “Le Mammoth Cave” un insieme di grotte tutte collegate fra loro che si sono sviluppate tra i giacimenti di calcare e arenaria risalenti al periodo “Mississippiano”. Esse comprendono più di 591 Km di passaggi e nuove esplorazioni che portano alla luce numerosi nuovi chilometri ogni anno. Si può anche ammirare il Salto Angel in Venezuela (la più alta cascata del mondo, 979 m) attraverso escursioni organizzate, navigando lungo il fiume oppure sorvolando dall'alto la cascata con dei piccoli aerei o elicotteri.
Vi sarete resi conto a questo punto che vi sono viaggi per ogni palato, anche il più esigente, ma a questo punto occorre chiedersi come sia possibile avventurarsi in luoghi altrettanto magici per salire (ad esempio una volta l’anno, risorse economiche permettendo) i più bei monoliti del mondo o la via ferrata più elevata del globo o ancora scoprire i fenomeni naturali di bassa quota più bizzarri che creano la giusta adrenalina e sono affrontabili da tutti gli innamorati di stranezze naturali.
Monolito Valsesiano
Dopo questa carrellata introduttiva gustiamoci, dunque, le mete preparate per Voi lettori … anche solo per fermarci a sognarle insieme perché dopo aver salito le più impervie e alte cime delle Alpi, mi era venuto un desidero inarrestabile di salire le cime più alte di ogni Continente, ma non si può mentire con i propri limiti e l’Everest, la più alta cima del globo terrestre, anche se oggi con spedizioni super attrezzate ti pressurizzano persino l’aria nelle tende in cui si deve dormire nei vari campi elevati, resta una meta molto impegnativa per persone che abbiano prima di tutto capacità indiscusse per resistere giorni e giorni senza farsi prendere dall’ansia della vetta e tanto denaro e tempo (un mese per un’acclimatazione perfetta non è sufficiente), da impiegare per la salita, requisiti a me mancanti. Così la voglia di esplorare il mondo l’ho rivolta ai monoliti di bassa quota, alcuni resi addirittura turistici da opere di dubbio impatto ambientale, perché la mia scelta evitava quelli a quote elevate (es. lampante il “Cerro Torre”, proibitivo per me), baluardi rocciosi dispersi in foreste impenetrabili o posti in mezzo al mare … quindi l’idea di esplorarli di persona per farne un libro, diventava più oneroso e difficile che salire le più alte montagne della terra, perché taluni di questi non hanno neppure organizzazioni che vi possono accompagnare sino alla vetta per le realtà logistiche che comportano.
Guglia De Amicis esempio di monolito dolomitico
Oggi poi, non avendolo potuto realizzare prima, con le patologie che mi affliggono e l’età anagrafica,mi limito a farvi partecipi di questo piccolo sogno, facendovi conoscere alcune di queste bizzarre figure geologiche, grazie a Piero Minuzzo, direttore editoriale di “Aosta Cronaca” che mi concede uno spazio vitale per me nella rubrica “Vite in ascesa” in quest’importante quotidiano Valdostano. Potendo darvi solo un assaggio di ciò che desidero farvi conoscere sceglierò i sette monoliti più curiosi, evitando tra i tanti che avrei messo su un libro, anche l’Uluṟu o Ayers Rock, perché anche se è definito un monolito più precisamente è una parte di una formazione rocciosa composta da un enorme blocco di roccia arenaria che si estende solitario e isolato per svariati Km sul suolo australiano, ma non a forma aguzza, tipica dei monoliti intesi come tali.
The Old Man of Hoy
RELAZIONI TECNICHE DEI 7 MONOLITI:
- PIEDRA DEL PENOL o “EL PEÑÓN DE GUATAPÉ” (Colombia – America Meridionale). Si tratta di una formazione monolitica spettacolare situata nella città di Guatapé. La pietra si erge dal fondo della diga idroelettrica di Peñol-Guatapé. Si può accedere alla cima della roccia salendo 639 scalini costruiti lungo la roccia. É accessibile ad ogni turista in meno di un’ora.
- PICO CAO GRANDE (Isola di Sao Tomè - Africa). Il rilievo, culminante a 663 metri d'altitudine, sorge sull'isola di São Tomé. È formato da roccia vulcanica solidificatasi all'interno della bocca di un antico vulcano poi cancellato dall'erosione. Il monolito si erge per circa 370 metri sull'area circostante. Il muschio che cresce sulle rocce a causa dell'elevato contenuto di umidità e la presenza di serpenti rendono molto difficile l'arrampicata qui. La prima scalata vittoriosa è stata nel 1991 da una squadra di alpinisti giapponesi. Nel giugno 2016, Gareth Leah, dall'Inghilterra, e Sergio Almada, dal Messico, hanno aperto una nuova via protetta a spit sulla vetta. La coppia ha trascorso quattro settimane sulla vetta producendo una via che hanno chiamato Nubivagant ("ascesa tra le nuvole"). La via è lunga 15 tiri (455 metri) ed è valutata di 5.13d che equivale al nostro 8b. Il percorso è estremamente lungo e tecnicamente molto impegnativo, e la loro salita è stata afflitta da difficoltà, tra cui morsi di serpente e caricabatterie bruciati. I tratti più difficili della salita sono nei primi 100 metri, dopodiché la difficoltà cala notevolmente.
Monolite nostrano tra i più belli dellla Francia, in veste invernale
3. MONOLITO DI SIGIRIYA (Sri Lanka, un'isola sotto l'India), conosciuta anche come Lion Rock (la roccia del leone), è un'antica e gigantesca roccia megalitica dello Sri Lanka, situata nei pressi della città di Dambulla. Si tratta di una spettacolare formazione naturale alta ben 200 metri che, sulla sua cima, custodisce le rovine di un antico palazzo fortificato. Un sito archeologico amatissimo dai turisti, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1982 e considerato dai locali come l’”ottava meraviglia del mondo”. Si sale in cima per una serie di scale vertiginose ma accessibili a ogni turista – escursionista un po’ allenato.
- L’OLD LD MAN OF HOY (Scozia) è un monolito - faraglione in arenaria rossa dell'isola scozzese di Hoy, isola sul Mare del Nord appartenente all'arcipelago delle Isole Orcadi. Alto 137 metri, è il più elevato monolito della Gran Bretagna, ed è una nota meta per gli scalatori (con una media di circa 20-50 scalate l'anno, perché vi è una regolamentazione delle salite a scopo protezionistico ambientale). Difficoltà di V°.
5. DIVE BALL’S PYRAMID (Oceania) - La Piramide di Ball fu scoperta dal tenente britannico Henry Lidgbird Ball che scoprì anche l'isola di Lord Howe. La prima persona che salì sul faraglione fu il geologo australiano Henry Wilkinson, del Dipartimento delle Miniere del Nuovo Galles del Sud nel 1882. Nel 1964 tentò la scalata del faraglione l'avventuriero australiano Dick Smith, ma fallì nell'impresa. Nel 1979 Smith lo riuscì a scalare su roccia frantumata molto pericolosa con difficoltà tecnica in alcuni tratti di V grado, mettendo la bandiera del Nuovo Galles del Sud che venne donata dal premier Neville Wran, dichiarandolo territorio australiano. Nel 1982 con il Lord Howe Island Act venne proibito di scalare il faraglione e qualunque accesso senza autorizzazione per la comparsa di un insetto ritenuto scomparso: l’aragosta di terra.
Monolito in Europa esemplificativo per la forma a quelli narrati
6. PENA DE BERNAL (Messico, America Centrale) è il più grande monolite del Messico ed è situato in un piccolo stato di Querétero. Il monolito sorge a 350 sopra la città di San Sebastiàn Bernal. I turisti possono arrivare a circa 60 m dalla cima, ma si può accedere alla vetta in un’oretta con le guide locali e difficoltà massima di 3° grado perché i passaggi più difficili sono attrezzati con cavo e scalini.
7. DEWILS TOWER (America Settentrionale). La Torre del Diavolo (in lakota: Mato Tipila, che significa "Torre dell'Orso", in inglese: Devils Tower) è una montagna degli Stati Uniti alta 1.588 m s.l.m. e 386 metri sul terreno circostante. Si trova nello Stato dello Wyoming.Centinaia di crepe parallele dividono la Devils Tower in grandi colonne esagonali. Queste caratteristiche la rendono una delle più belle aree tradizionali di arrampicata in fessura del Nord America. Le crepe variano in lunghezza e larghezza: alcune sono abbastanza larghe da adattarsi a tutto il tuo corpo, altre hanno appena spazio per le dita; la crepa più lunga si estende per quasi 400 piedi verso l'alto. Le valutazioni della difficoltà della via più facile è di 5,7 corrispondente al nostro V scala UIAA .La maggior parte delle vie alla Torre non sono protette da spit e richiedono la selezione appropriata di dispositivi a camma o altri ancoraggi temporanei ed è obbligatorio chiedere il permesso per poterla scalare.
Devils Tower