In relazione all’imminente apertura in Valle d’Aosta dell’anno scolastico 2022/2023, prevista per lunedì prossimo 19 settembre, e alle problematiche emerse in queste ore relative al reclutamento degli insegnanti, la Sovraintendenza agli studi sottolinea che “in Valle d’Aosta, così come in diverse altre regioni italiane, si sono riscontrate alcune criticità dovute in parte al sistema informatico che, essendo nuovo, ha bisogno di essere perfezionato e, in parte, all'accoglimento dei reclami che ha comportato un'analisi più accurata delle segnalazioni pervenute. Infatti, nella nostra regione, a titolo prudenziale, tenuto conto della complessità della procedura, per evitare contenziosi, si è deciso di concedere alcuni giorni per eventuali reclami che hanno prolungato l'iter di assegnazione delle supplenze”.
“Gli uffici sono al lavoro per cercare di risolvere gli inconvenienti emersi – evidenza ancora la Sovraintendenza - e completare l’assegnazione delle supplenze dalla Graduatoria regionale (GRS) entro mercoledì 21 settembre. Nel frattempo, i dirigenti scolastici delle scuole secondarie di primo e secondo grado potranno comunque ricorrere temporaneamente alle graduatorie di istituto dell’anno scolastico 2021/2022 o alle ‘Messa a disposizione’ (MAD) per garantire il regolare avvio delle lezioni e l’erogazione del servizio scolastico”.
Le consigliere di Pcp replicano
Era il 14 luglio 2021, quando in Consiglio regionale, a seguito di una risposta dell'Assessore Caveri rispetto alle tempistiche di reclutamento del personale scolastico ed educativo, ci dicevamo preoccupate rispetto all'inizio dell'anno scolastico e purtroppo non sbagliavamo.
La scuola valdostana inizierà il 19 settembre, come ultima regione d'Italia (con la regione Sicilia), e noi non avremo nemmeno tutti gli insegnanti, come evidenziato nella nota inviata oggi dalla Sovrintendenza agli Studi.
Gli alunni e gli studenti sono privati di una opportunità importante, le famiglie hanno problemi organizzativi, e molti insegnanti precari si vedranno decurtato un mezzo stipendio e un pezzo di tredicesima, per non parlare dell'aspetto didattico ed educativo che colpirà fra l'altro anche i ragazzi più fragili, quelli a cui viene assegnato un insegnante di sostegno. Nel prossimo Consiglio regionale una nostra iniziativa, depositata il 9 settembre, già evidenziava questi gravi ritardi. Aspetteremo le risposte dell’Assessore.
La scuola pubblica di qualità è un diritto costituzionale: per una società più giusta tutti devono avere le stesse opportunità di accesso alla scuola e al sapere.
Bisogna rispettare i tempi delle graduatorie e del reclutamento, ne va dell’offerta formativa e del servizio delle famiglie.