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50 & più per il sociale | 05 settembre 2022, 13:39

Una soluzione al caro bollette

I costi dell’energia e dei prezzi fanno schizzare l’inflazione a livelli che non si registravano dagli Anni ’80. Ma attenuare il temuto caro bollette si può

Una soluzione al caro bollette

Tempi difficili per il rientro di fine estate. All’insicurezza del Covid (“Tornerà? Sarà ancora così aggressivo?”) si aggiunge l’ombra nera del rincaro di gas ed energia. Secondo i dati diffusi da Assoutenti la spesa energetica nell’ultimo anno è cresciuta del 92,7%, con un impatto facilmente immaginabili sulle tasche dei consumatori. Per essere chiari – spiega l’Associazione – se nel 2020 una famiglia media spendeva all’anno 785 euro per il gas e 542 per la luce, a causa dei primi aumenti alla fine del 2021 aveva già raggiunto, rispettivamente, 1162 euro di spesa per la bolletta del gas e 802 per quella della luce. Fino ad arrivare al 2022, con il costo del gas schizzato a 1.516 euro e quello della luce a 1.042. Un calcolo, peraltro, al momento solo parziale.

I perché della crisi energetica

La tempesta perfetta che si è abbattuta negli ultimi mesi sulle spalle dei consumatori e delle imprese nasce da una serie di fattori, molto diversi tra loro. La domanda di energia incalza ovunque nel mondo e l’offerta fatica a tenere il passo. Le minacce della Russia sulla chiusura dei gasdotti in autunno pesano sulle scelte politiche dei prossimi mesi. Le materie prime scarseggiano: metano e fonti rinnovabili non sono sufficienti per il fabbisogno e le normative ambientali rincarano la produzione. Così, se l’Italia risente della crisi del metano, la Gran Bretagna – che ha puntato sull’energia eolica – sconta la mancanza di vento di una stagione estiva fuori dal normale. Ma i Paesi europei ancorati al nucleare non se la passano meglio.

In Italia, il peso del mercato di salvaguardia per le imprese

Lo scenario per le famiglie italiane è reso ancora più pesante da una delibera dell’Arera – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – (in vigore dal 2018, fino almeno al prossimo anno), che introduce la “socializzazione degli oneri non esigibili” in bolletta. Si tratta di un contributo obbligatorio versato dai cittadini per coprire gli ammanchi dovuti alla morosità di aziende e utenti non domestici, tra cui centinaia di società commerciali sul libero mercato dell’energia. La stessa Authority avvisa peraltro che è atteso “un incremento delle bollette per le famiglie di oltre il 100% rispetto all’ultimo trimestre”. E del resto in bolletta vengono anche spalmati i costi per attuare le scelte green chieste dall’Unione, che prevedono grandi investimenti necessari all’alternativa delle centrali a carbone. Come l’eolico offshore e il potenziamento del fotovoltaico, anche per limitare la dipendenza dalle importazioni di gas e energia.

Una soluzione al caro bollette

L’Europa è alla ricerca di una linea comune per affrontare l’impennata dei prezzi a partire da una riorganizzazione del mercato dell’elettricità. Intanto lo spettro del razionamento incombe sulle industrie europee, francesi e tedesche in primis. Mentre il conflitto irrisolto in Ucraina minaccia l’affluenza del gas russo. Fonti interne assicurano che il Governo italiano è al lavoro per varare un nuovo decreto e intanto si pensa a prorogare il taglio delle accise. Ma nel frattempo è utile mettere in campo una strategia di contenimento individuale per affrontare i rincari. L’adozione di abitudini e stili di vita corretti può infatti avere un peso non indifferente sui costi in bolletta, favorendo il risparmio.

Non solo l’Italia: tempi duri anche per la Gran Bretagna

Il fenomeno del caro bollette, però, non è solo italiano: ad agosto, nella zona euro i prezzi dell’energia sono aumentati del 38%. Nel Regno Unito, racconta il Financial Times, dove si prevede che le bollette di luce e gas comporteranno da ottobre una spesa media per le famiglie di 3.500 sterline (4.000 euro), alcune città si organizzano con l’istallazione di heat hubs. Spazi nei quali, per risparmiare sui costi domestici, sarà possibile collegarsi con il Wi-Fi, riscaldarsi o guardare la tv. A Bristol e Sheffield, le autorità chiedono a onlus e parrocchie di aprire locali e biblioteche per offrire riscaldamento e bevande calde a chi ne ha bisogno. Tutto ciò nonostante il contributo governativo di 400 sterline l’anno per tutti i cittadini e di ulteriori 300 per i pensionati.

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