“Con questo progetto il Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses ha inteso promuovere lo scialpinismo e il conseguente sviluppo territoriale – ha spiegato il Sindaco Alberto Ciabattoni – candidandosi a diventare un polo di riferimento per gli scialpinisti, che qui possono trovare fantastici itinerari accompagnati da servizi e strutture adatte alle loro esigenze”.
“Diversificare l’offerta valorizzando attività alternative e sostenibili – ha proseguito Ciabattoni – significa guardare al futuro verso un turismo basato su scale territoriali piccole con un approccio di scoperta dei territori basato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica: il progetto Skialp@GSB ha offerto ai nostri territori una grande occasione per ripartire in questo senso con una nuova rinascita”. Nel corso del suo intervento, il Sindaco Ciabattoni ha ricordato che a luglio verrà posizionato il bivacco al Col Fourchon, che sarà intitolato alla memoria di due grandi appassionati di scialpinismo e di freeride, Alfredo Canavari e Alessandro Letey, che hanno perso la vita in un incidente in montagna nella primavera 2021. “Crediamo nella cooperazione territoriale – ha sottolineato l’Assessore regionale all'Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate Luciano Caveri – e siamo pronti a continuare la collaborazione tra Valle d’Aosta e Valais. Il grande territorio alpino offre allo sci di discesa e allo scialpinismo la possibilità di convivere, creando nuove opportunità di sviluppo per i territori. E proprio la promozione dello scialpinismo, insieme alla telemedicina e alla scuola di montagna, è uno dei punti che abbiamo inserito nel programma di ripartizione dei fondi per la montagna”.
L’evento, organizzato dal Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses nell’ambito del progetto Interreg “Skialp@Gran San Bernardo Scialpinismo nelle Valle del Gran San Bernardo”, finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera, ha segnato la conclusione del progetto ed è stata l’occasione per un confronto costruttivo con altre realtà italiane e internazionali che negli ultimi anni sono riuscite a sviluppare nuove forme di turismo lento nei loro territori.
“L’esperienza della Valle Maira – ha raccontato il Presidente di Uncem Piemonte Roberto Colombero, già presidente dell’Unione Montana Valle Maira – è nata 25 anni fa dall’intuizione di due turisti austriaci: in prima battuta si è trattato di un turismo estivo, legato ai percorsi occitani a piedi, che hanno attirato nella nostra valle soprattutto turisti stranieri. In seguito, a completare l’offerta, è arrivato lo scialpinismo che ha consentito di sviluppare ulteriormente questo tipo di turismo, che oggi, anche grazie agli investimenti degli abitanti, fa registrare numeri davvero importanti”.
“Nei prossimi anni – ha evidenziato il Presidente nazionale di Uncem Marco Bussone – non si potrà continuare a investire ovunque sullo sci di discesa: l’offerta turistica della montagna ha bisogno di essere ripensata. La vocazione di un territorio non è legata a un’unica disciplina: la Valle d’Aosta è un ottimo esempio perché non si è focalizzata su un’offerta monotematica, ma ha saputo diversificare, dimostrando che vocazioni differenti possono convivere e portare nuovi flussi turistici”.
Nel corso del convegno, sono stati analizzati anche alcuni aspetti tecnici del progetto: introdotti da Alessandro Benati di Fondazione Montagna Sicura, Maurizio Flick, Avvocato della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, e Valentine Roduit-Rossier, Avvocata del Canton Vallese, hanno illustrato lo studio giuridico sulla promozione della pratica dello scialpinismo tra la Valle del Gran San Bernardo e la località svizzera di Verbier, mentre Alberto Giolitti, fondatore del sito Gulliver.it, ha raccontato come sono stati sviluppati i contenuti sul sito e sull’App.
A chiudere l’appuntamento, il Consigliere regionale Corrado Jordan, ideatore del progetto, che ha effettuato il passaggio di testimone simbolico al Presidente dell’Associazione Pays du Grand-Saint-Bernard, Erik Ruffier. “Skialp Gran San Bernardo è diventato a tutti gli effetti un prodotto turistico – ha spiegato Jordan – che si è integrato con il territorio e che ha trovato pronta risposta dalle imprese ricettive e commerciali, che hanno saputo cogliere l’opportunità adattando i loro servizi a questo tipo di attività. Credo che gli obiettivi ambiziosi del progetto siano stati raggiunti, ma occorre guardare verso il futuro partendo dal fatto che lo scialpinismo è una possibilità concreta di sviluppo turistico ed economico per la nostra regione: spero che l’associazione turistica nata grazie al progetto sappia cogliere quest’occasione per valorizzare le azioni e gli strumenti del progetto e che l’Amministrazione regionale possa investire dei nuovi fondi per completare e rilanciare ulteriormente le azioni del progetto Skialp@GSB”.












