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CRONACA | 04 maggio 2022, 10:32

Scoperta la “boutique online” dei profumo tarocco

Sequestri in tutta italia, misure cautelari e tassazione dei proventi illeciti. decine di denunce: nei guai un imprenditore di origini marocchine con base a Novara

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Sequestro di profumi per circa 17.000 pezzi, per un valore commerciale di circa 700.000,00 euro, accertato a seguito di indagini tecniche e patrimoniali è il bilancio di un'operazione della Guardia di Finanza codotta contro la contraffazione.

 

Le fiamme gialle novaresi, hanno infatti disarticolato un sodalizio con base operante a Novara, dedito in modo organizzato e sistematico, all’importazione e distribuzione sull’intero territorio nazionale, mediante i canali social, di profumi recanti marchi contraffatti, per un giro d’affari di poco inferiore ad 1 milione di euro, realizzato in poco più di un anno.

L’operazione condotta dai finanzieri è partita dal sequestro d’iniziativa di una piccola quantità di profumi recanti marchi contraffatti nei confronti di un commerciante ambulante senza licenza. I successivi approfondimenti investigativi, hanno consentito di individuare il fornitore in un cittadino marocchino residente ed operante a Novara che, con il coinvolgimento di stretti collaboratori e diversi rivenditori distribuiti sull’intero territorio nazionale, commercializzava ingenti quantità e varietà di profumi riconducibili alle più note Griffe mondiali. L’attività investigativa, ha poi portato all’individuazione del luogo di stoccaggio della merce, organizzato in un vero e proprio Show Room per la clientela locale.

Sono seguite quindi attività di perquisizione e sequestro, sia a Novara che su gran parte del territorio nazionale, coordinate dalla Procura di Novara, che hanno portato al Al principale indagato, ossia il cittadino marocchino dimorante a Novara, accusato del reato di importazione e commercio di prodotti falsi, dopo aver scontato una misura restrittiva dell’obbligo di dimora e di presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria, è stata applicata, a seguito di richiesta di ”patteggiamento”, la pena di un anno e sei mesi di reclusione; inoltre, nei confronti di quest’ultimo, le fiamme gialle hanno ricondotto a tassazione il provento illecito di sua spettanza realizzato con l’impresa del falso, pari a circa 350.000, 00 euro.

L’intera attività si colloca nel più ampio contesto dell’azione svolta dal Corpo a tutela del mercato dei beni e dei servizi, orientate al contrasto dei diversi fenomeni illeciti che minacciano la proprietà industriale, il “Made in Italy”, il diritto d’autore e la sicurezza dei consumatori.

 

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