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Vite in ascesa | 01 aprile 2022, 08:00

IL SENTIERO DEI GUFI

a cura di Lodovico Marchisio - Con la collaborazione e foto di Paola Tirone e Maria Tamietti

Cartina del percorso

Cartina del percorso

Accompagnato dalle amiche Paola Tirone e Maria Tamietti abbiamo esplorato e compiuto la prima parte del “Sentiero basso dei Gufi” che parte da Venaus e arriva alla Cappella Titabo, per renderci conto di persona di questa bizzarra idea che valorizza un territorio di per sé già ameno, specialmente se lo si percorre, come abbiamo fatto noi, in primavera appena sbocciata.

Ma il sentiero prosegue molto oltre e solo quello “basso” per intenderci, si spinge fino a Bar Cenisio indicato in ore 1,30 dalla Cappella Titabo a Bar Cenisio che è l'ultima frazione italiana della Val Cenischia prima del confine italo-francese, a pochi chilometri dal colle del Moncenisio e a circa 14 km da Susa, dove ha termine la prima parte del predetto sentiero.

Partenza del Sentiero dei Gufi

Questo primo approccio per renderci perlomeno conto di cosa si tratta, è adatto a famiglie con bambini, anziani e anche a persone con parziali invalidità motorie (basta raddoppiare il tempo indicato di un’ora per salire e poco meno per tornare dallo stesso percorso).

Esso si sviluppa su una strada sterrata chiusa al traffico e attraversa, presso il cimitero di Venaus e poco oltre, due stradine asfaltate ed è ben indicato con segnaletica e planimetrie cartellonistiche con immagini dei vari gufi che si possono avvistare sul percorso, anche se tendenzialmente il gufo è un animale notturno.

Il gufo comune è caratterizzato da tipici ciuffi sulle orecchie, semplici piume che non incidono sul funzionamento dell'apparato uditivo, peraltro finissimo. È un animale esclusivamente notturno; caccia una grande varietà di piccoli animali, quali topi, toporagni, talpe, etc.

Durante il giorno dorme nelle cavità degli alberi o in vecchi ruderi, perfettamente mimetizzato dal piumaggio. Le sue dimensioni variano fra i 35 e i 40 cm di lunghezza, con un'apertura alare di 90/100 cm. Il gufo non può muovere gli occhi, in compenso riesce a ruotare la testa di ben 270 gradi. Nidifica tra marzo e maggio, in base alla zona; quando c'è cibo a sufficienza può fare due covate.

La femmina depone da 3 a 10 uova, nel nido di un'altra specie o in quello di uno scoiattolo. Se non trova nidi di questo genere depone le uova al suolo, sotto un albero o un arbusto. Cova le uova per 26/28 giorni; in questo periodo e fino a dopo la schiusa, la femmina viene nutrita dal maschio.

I piccoli lasciano il nido dopo 3/4 settimane. È l'unico rapace notturno che in inverno si aggrega in dormitori, selezionando posatoi su alberi, sovente anche in aree urbane. Da dicembre a febbraio, i gufi comuni trascorrono le proprie giornate sullo stesso albero dal quale poi s'involano la sera, per andare a caccia.

Gli individui di gufo comune presenti in un dormitorio sono originari del territorio circostante ma una parte di questi arriva anche da soggetti svernanti che arrivano da altre nazioni.

Incisioni lungo il sentiero

Ora che ne sappiamo un po’ di più sui gufi veniamo al sentiero. Il sentiero dei Gufi basso inizia a Venaus con un dislivello di 250 m, altitudine massima: 850 m, difficoltà: T (molto Facile), ore 3 AR a passo molto lento e guardandoci attorno. Il tracciato più basso introduce il visitatore al mondo degli allocchi e dei gufi, partendo proprio dal borgo di Venaus.

Dopo aver costeggiato il paese, il sentiero sale attraversando orti, radure, ruscelli, castagneti e si dirama lungo la strada che costeggia lateralmente la Chiesa di S. Agata e San Biagio. Il percorso si snoda su un tracciato ampio, agevole e facilmente percorribile alternando tratti con ampie radure ad altri nei quali il bosco si stringe attorno al sentiero.

Targa in memoria dei partigiani locali

A circa metà percorso (a sinistra di chi sale) s’incontra una piccola grotta (oggi parzialmente in rovina), con targa in memoria dei partigiani locali che qui trovarono riparo a un rastrellamento delle truppe tedesche.

Cappella di Titabo

Il luogo di arrivo è la Cappella Titabo (850 m), dedicata al martirio di San Giovanni Battista, edificata nel 1715 e ristrutturata nel 2004 con il contributo della comunità di Venaus; punto panoramico, dove è stata predisposta una piacevole area, presso la quale è possibile fermarsi per un picnic​.

Area di sosta (punto di arrivo)

Il Sentiero dei Gufi Alto si snoda invece partendo da Bar Cenisio, a circa 1500 metri d’altezza. Il percorso può essere esplorato in tutte le stagioni, anche se il periodo migliore per osservare o sentire il canto degli uccelli è in primavera o in autunno. Durante l’inverno è meglio munirsi di ciaspole per affrontare il sentiero in caso di neve. Lungo il percorso non si trovano dei locali dove poter mangiare, ma sono presenti alcuni punti di ristoro.

In alcuni periodi dell’anno sono anche previste delle passeggiate accompagnati da esperti del settore. Occorre anche precisare che l’area è popolata altresì da molte specie animali tra i quali: ricci, talpe, lepri, scoiattoli, marmotte e ghiri. Sono presenti, estesi all’area confinante, anche cervi, caprioli, cinghiali, volpi e a quote più elevate camosci, stambecchi, etc. Attraverso visite notturne guidate e programmate, è possibile sentire il canto dei gufi, delle civette e degli allocchi, che rendono ancora più accattivante il percorso.

Quest’idea (splendida e geniale) è venuta a Marco Mastrorilli, premiato come gufologo dell’anno in Minnesota nel 2015, ed è stata finanziata dal Comune di Venaus, da sempre volto al rispetto e alla valorizzazione del proprio territorio.

Striscione contro la guerra

Molto significativo, per concludere, è lo striscione composto dagli allievi della scuola di Venaus che hanno modificato in modo molto intelligente una frase celebre: “Non è bello ciò che è bellico ma è bello ciò che è pace” a significazione di quanto il grido di dolore per questa efferata guerra, raggiunga ogni vallata e ogni dove.

ascova

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