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ATTUALITÀ | 03 febbraio 2022, 11:00

L'OPINIONE DI UNA LETTRICE: le perplessità sul trasferimento di malati a Ivrea

Ho voluto scriverLe perché quanto ho letto riguardo le giustificazioni date dal Presidente Lavevaz rispetto alla possibilità di trasferire pazienti in Piemonte mi lascia perplessa

L'OPINIONE DI UNA LETTRICE: le perplessità sul trasferimento di malati a Ivrea

Lavevaz fa un esempio: «Basta mettersi nei panni di un parente che vede un suo familiare che sta male e viene anche trasferito in un ospedale di Ivrea mentre al Parini rimangono liberi 24 posti di Terapia intensiva». 

Ricordo al Presidente Lavevaz che tra gli anni 50 e primi anni 70 i residenti in bassa Valle e soprattutto nelle Valli di Ayas, Champorcher e del Lys nascevano e venivano ospedalizzati ad Ivrea perché raggiungere Ivrea rispetto ad Aosta era più facile anche come strade più praticabili e meno  km da percorrere. 

Ricordiamo che diversi personaggi conosciuti tra politici e personaggi dello sport e dello spettacolo valdostani come Antonio Fosson, Arianna Follis, Magui Betemps, Greta Laurent, Louis de Jariot e molti altri valdostani comuni sono nati ad Ivrea e basta chiedere a loro il perché. 

Era la norma ed era una scelta effettuata dalle persone che sceglievano di fare nascere i propri figli ad Ivrea perché era più facile e comodo raggiungere Ivrea rispetto ad Aosta.

Non vedo quindi tutta questo disagio per i valdostani residenti in bassa Valle, anzi direi il contrario. La Bassa Valle ha sempre gravitato molto più su Ivrea che su Aosta per tutto.

Poi successivamente, vuoi perché è stata costruita l’autostrada e quindi raggiungere Aosta era meno complicato soprattutto per le urgenze, come ad esempio le nascite, o perché si è scelta successivamente una politica sanitaria diversa, e quindi tutti devono essere curati nella Regione di residenza, ma ora non sarebbe un disagio andare ad Ivrea.

Quindi le motivazioni addotte mi paiono non corrette e ritengo basterebbe trasferire ad Ivrea solo le persone che abitano da Montjovet in giù e non avrebbero alcun disagio. Evidentemente le motivazioni sono altre, forse di natura politica o forse di natura economica.

I termini dell’accordo offerto dalla Regione Piemonte non sono stati comunicati e certo non saranno stati a costo zero. Tutto questo discorso aprirebbe anche un capitolo che riguarda tutti i disagi dei valdostani della Bassa Valle e delle sue Valli laterali per la mancanza di un ospedale vicino. Questa però è un’altra storia. Cordiali saluti. Una lettrice.

Cara Lettrice grazie. Condivido e aggiungo: ogni cittadino dovrebbe avere la possibilità di curarsi negli ospedali dove opera personale sanitario di fiducia. pi.mi.

red

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