Qual è il giorno più corto e più lungo scopriamo se Santa Lucia è veramente il giorno più corto.
Le ore di luce sono un aspetto fondamentale per la vita di tutti i giorni ed un'informazione molto utile per chi vuole viaggiare. Ogni anno osserviamo l'accorciarsi delle giornata in inverno e l'allungarsi in estate.
Ma qual è il giorno più corto dell'anno in Italia? Ed il giorno più lungo?
La scienza ci dice subito che il giorno più corto si ha nel solstizio d'inverno il 21/22 dicembre ed il giorno più lungo nel solstizio d'estate il 20/21 giugno.
Ma per la tradizione popolare il 13 dicembre, quando si celebra Santa Lucia è il giorno più corto che ci sia", ma è veramente così? In realtà no, visto che scientificamente il giorno più corto dell'anno è quello che corrisponde al Solstizio d'Inverno.
Ma allora da dove trae origine questo modo di dire? Come per molti dei detti dall'antichità (più precisamente prima del 16° Secolo) anche questo trova le sue origini in tempi durante il quale la sfasatura tra il calendario civile e quello solare era così grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 Dicembre. Con la riforma del calendario, introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, si passò direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, togliendo quindi i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il solstizio passò così al 21-22 Dicembre ma la festa della Santa rimase sempre al 13. Tuttavia non tutto il detto è errato. Va precisato infatti che nell'intorno del 13 si ha effettivamente una riduzione delle giornate, che vedono tramontare il Sole sempre prima.
In effetti al Solstizio il sole tramonta generalmente già 3 minuti dopo rispetto a Santa Lucia, ma è l'alba che ritarda il suo arrivo. In altre parole anche se in sole tramonta dopo esso resta sopra l'orizzonte circa 3 minuti in meno rispetto al giorno 13.
Il solstizio invernale si ha quando il Sole tocca il punto più meridionale del suo tragitto annuo (apparente) intorno alla Terra. Trovandosi ben 23,5° più "basso" che non agli equinozi (21 marzo, 22 settembre), il Sole risulta molto basso (e quindi poco caldo) a mezzogiorno, sorge tardi e tramonta presto, per cui le ore di luce sono poche e il nostro emisfero viene poco riscaldato dai suoi raggi. Nel giorno del solstizio d'inverno inizia ufficialmente l'inverno astronomico nell'emisfero boreale (e l'estate in quello australe).
Santa Lucia e il giorno più corto: dove nasce il mito
Il giorno più corto dell’anno non è quindi Santa Lucia, come creduto da molte persone, bensì il solstizio d’inverno. In questo giornata, che nel 2019 si verificherà il 22 dicembre, il Sole tramonta effettivamente qualche minuto più tardi del 13 dicembre, un elemento che ha contribuito ad alimentare il falso mito. Tuttavia, come precisa Volpini, “anche l’alba è ritardata di alcuni minuti”, abbastanza da rendere il solstizio invernale il giorno più breve. Il 22 dicembre, il Sole raggiungerà la posizione più a Sud dall’equatore celeste durante il suo moto apparente attraverso le costellazioni dello Zodiaco. C’è però una ragione alla base dell’equivoco: prima della riforma del calendario attuata nel 1582 da Papa Gregorio XIII, il solstizio d’inverno cadeva tra il 12 e il 13 dicembre, facendo coincidere la festa di Santa Lucia con il giorno più corto.
Il picco delle Geminidi nella notte di Santa Lucia
Il mito smentito del giorno più breve dell’anno nulla toglie a Santa Lucia, che oltre ai tradizionali festeggiamenti in alcune parti d’Italia potrà vantare lo spettacolo delle stelle cadenti d’inverno, le Geminidi. Questo sciame di meteore raggiungerà il picco proprio nella notte tra il 13 e il 14 dicembre e stando alle previsioni degli esperti di Uai sarà possibile osservare circa cento stelle cadenti all’ora nel periodo di massima attività, sempre che la Luna non disturbi eccessivamente il fenomeno. Con il plenilunio da poco superato, infatti, la Luna sarà ancora “ingombrante” e “sempre presente perché sorge nelle prime ore della sera”, spiega Volpini. Le Geminidi devono il proprio nome al punto dal quale si irradiano, situato nella costellazione dei Gemelli: grazie alle immagini inviate dalla sonda Parker della Nasa è possibile inoltre osservare la scia di polveri che accompagna l’asteroide Fetonte, padre di questo sciame meteorico, e che causa lo spettacolo celeste quando l’orbita della Terra e quella del corpo celeste si incrociano.