FSI-USAE sospende da ogni carica Giusy Pace, la promotrice della manifestazione No Green Pass di Novara che mistificava la tragedia di Auschwitz
"Come FSI-USAE diciamo subito che prendiamo le distanze da questi comportamenti che non possono essere in alcun modo giustificati indipendentemente dalle ragioni che vi stanno alla base". Il Segretario Generale della FSI-USAE, Adamo Bonazzi, in data odierna dopo aver appreso a mezzo stampa del fatto che la dirigente novarese del sindacato avesse sfilato in una sorta di pigiama e con il filo spinato ricordando e mistificando la tragedia del Campo di concentramento di Auschwitz nella manifestazione NO GREEN PASS di Novara, dopo aver approfondito e verificato che la medesima notizia stampa risultasse veritiera e che l’interessata fosse effettivamente la principale promotrice della manifestazione, ha proceduto a sospendere dalla qualità di associata Giuseppa Maria Pace (detta Giusy Pace) alla quale sono state anche revocate tutte le cariche del sindacato.
“Come FSI-USAE diciamo subito che prendiamo le distanze da questi comportamenti che non possono essere in alcun modo giustificati indipendentemente dalle ragioni che vi stanno alla base” dichiara Adamo Bonazzi, Segretario Generale FSI-USAE che continua “La federazione si è espressa con chiarezza sulla questione vaccinale ribadendo la propria linea a governo e parlamento con atti ufficiali; a nessuno dei dirigenti che la rappresenta FSI-USAE può consentire, ne ora ne mai, di gettare nel cestino la linea politico-sindacale della federazione e agire a titolo personale nel mentre si fregia degli incarichi del sindacato".
L’Anpi “La vergogna dell’ignoranza”
Una coreografia macabra, che richiama direttamente i deportati nei lager nazisti, quella scelta dai No green pass di Novara per manifestare la loro contrarietà al passaporto vaccinale. Sabato 30 ottobre hanno sfilato infatti per le vie della città piemontese con delle pettorine a strisce verticali, con tanto di numero d’identificazione, sorreggendo cartelli e cantando slogan della protesta che vanno da “Stop dittatura” a “La gente come noi non molla mai”.
L’iniziativa ha suscitato lo sdegno della comunità ebraica, che ha sottolineato l’inopportunità dell’accostamento tra le vicende contro cui protestano i manifestanti e il dramma della Shoah: “Davanti a farneticazioni come quelle di Novara – dice Noemi Di Segni, presidenti dell’Unione delle comunità ebraiche italiane – non è possibile invocare la libertà d’espressione garantita dalla Costituzione. Paragoni impossibili come quello cui abbiamo assistito costituiscono un assoluto abuso e un’offesa alla Memoria, che non è solo Memoria ebraica ma patrimonio comune di una società e civiltà. Come spesso denunciato in questi mesi e anni, un presidio valoriale sempre più a rischio e il cui persistente oltraggio a rischio mette anche il nostro futuro”. Un commento lapidario è arrivato anche dall’Anpi nazionale che su twitter posta una foto, corredata da poche parole: “La vergogna dell’ignoranza””
Questi paragoni sono vergognosi e sono un’offesa alla Memoria nostra e dei nostri anziani, che le leggi razziali e i campi di sterminio li hanno subiti sulla loro pelle. E in troppi, purtroppo, non sono ritornati a casa.












