I pm aostani Luca Ceccanti e Francesco Pizzato hanno chiesto l'archiviazione dall'accusa di peculato per l'assessore regionale all'Istruzione, Luciano Caveri e per i consiglieri regionali Paolo Sammaritani (Lega VdA) e Mauro Baccega (PlA). Erano indagati nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione del piano vaccinale regionale, fascicolo che rimane aperto, solo per l'accusa di peculato mentre è stata archiviata quella di abuso di ufficio, nei confronti della dirigente delle professioni sanitarie presso il Servizio infermieristico, riabilitativo, della prevenzione e della professione ostetrica aziendale-Sitra della Usl VdA, Laura Plati, e di Helene Imperial, medico in servizio al Dipartimento Sanità e salute dell'assessorato regionale alla Sanità: avrebbero indebitamente distratto dosi di vaccino in favore ''di parenti o amici''; da qui l'accusa di peculato.
Caveri, Baccega e Sammaritani hanno potuto dimostrare che si erano vaccinati 'anticipatamente' rispetto ad altri aventi diritto (nel febbraio scorso) non a seguito di loro indebite pressioni ma perchè erano stati sollecitati a farlo dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale. Tutti e tre avevano poi ricevuto la convocazione dalla Usl e si erano recati al centro vaccinale.
In un altro fascicolo per la stessa vicenda sono invece indagati per false informazioni rese al pm il presidente del consiglio Valle, Alberto Bertin e il commissario dell’azienda Usl all’epoca dei fatti Michele Angelo Pescarmona. Secondo l'accusa, sentiti entrambi mesi fa dagli inquirenti come persone informate sui fatti, dichiararono il falso minimizzando la possibilità che alcune dosi di vaccino fossero state somministrate per evitarne la scadenza, distraendo così il corso delle indagini. Bertin interrogato dai carabinieri del Nas aveva anche negato di aver autorizzato la somministrazione del vaccino Covid ai consiglieri ultrasessantenni, circostanza invece emersa durante le indagini: in un messaggio whatsapp il vertice del Consiglio Valle aveva confermato nei loro confronti la precedenza vaccinale decisa dall'Ufficio di presidenza.












