E' fissata per giovedì 15 luglio la sentenza del processo di appello su una presunta locale di 'ndrangheta ad Aosta per 11 imputati che avevano scelto il rito abbreviato, tutti condannati in primo grado.
In quella data verrà data facoltà di replica difensiva gli imputati, ovvero: Giacomo Albanini (condannato nel luglio 2020 a un anno e quattro mesi in primo grado), Roberto Bonarelli (un anno e sei mesi), Marco Fabrizio Di Donato (nove anni), Roberto Alex Di Donato (cinque anni e quattro mesi), Roberto Fabiani (tre anni), Salvatore Filice (due anni e quattro mesi), Francesco Mammoliti (cinque anni e quattro mesi), Bruno Nirta (dodici anni e otto mesi) , Rocco Rodi (un anno e quattro mesi), Carlo Maria Romeo (quattro anni e sei mesi), Bruno Trunfio (quattro anni).
Tra le parti civili anche i comuni di Aosta e Saint-Pierre, Regione Valle d'Aosta e Associazione Libera. Lunedì 19 maggio,invece, davanti alla seconda sezione penale, terminerà il processo d'appello per i cinque condannati ad Aosta nel medesimo procedimento ma nel processo con rito ordinario. Si tratta di Marco Sorbara, consigliere regionale sospeso, Monica Carcea, ex assessore comunale a Saint-Pierre, Nicola Prettico, ex consigliere comunale di Aosta, Alessandro Giachino, dipendente del Casinò di Saint-Vincent, e del ristoratore aostano Antonio Raso.
L'inchiesta 'Geenna' della Dda torinese è stata condotta dai carabinieri del Ros e del reparto operativo di Aosta.
Durante l'udienza di oggi hanno, tra l'altro, reso spontanee dichiarazioni i fratelli Di Donato, negando l'appartenenza alla 'ndrangheta.













