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ECONOMIA | 04 giugno 2021, 08:00

Grosjacques ‘L'elevazione della percentuale di subappalto consentirà anche alle imprese più piccole di poter crescere’

INTERVISTA A GIULIO GROSJACQUES (UV) AL PRESIDENTE DELLA QUARTA COMMISSIONE DEL CONSIGLIO VALLE "SVILUPPO ECONOMICO"

Giulio Grosjacques

Giulio Grosjacques

Nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 31 maggio 2021 è stato pubblicato il Decreto Legge 31 maggio 2021, 77 il cosiddetto Decreto Semplificazioni intitolato "Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure"; si tratta di un pacchetto di misure (68 articoli) volte a velocizzare l’attuazione delle opere previste dal Recovery Plan, rafforzando le strutture amministrative e snellendo le procedure, e disciplinandone la relativa governance.

Presidente, da politico presidente della Commissione Sviluppo economico e da conoscitore del settore costruzioni quali le novità più rilevanti?

“Si possono citare, senz’altro, la semplificazione delle procedure burocratiche per gli incentivi in materia di efficienza energetica (superbonus 110%), le modifiche alla disciplina del subappalto, oltre all'eliminazione della norma che prevedeva il criterio del massimo ribasso per l'aggiudicazione di lavori pubblici, la reintroduzione della possibilità di affidamento lavori mediante appalto integrato ed altro ancora”.

Perché l’elevazione del tetto per l’affidamento ai lavori in subappalto perché è tanto importante?

“Modifica il tetto per l'affidamento di lavori in subappalto, fino ad oggi fissato nella percentuale massima del 30% ed elevato con il DM 77 al 50% dell'importo netto dei lavori aggiudicati, ritengo sia un giusto compromesso tra le regole attuali, il rispetto della sentenza della Corte Europea di Giustizia che ha bocciato tetti di subappalto unici e fissati per legge e la necessità di garantire la qualità dei lavori e la sicurezza dei lavoratori”.

Ma per le piccole imprese cosa cambia?

“L'elevazione della percentuale di subappalto dal 30 al 50% consentirà anche alle imprese più piccole di poter crescere attraverso la possibilità di ottenere la certificazione dell'avvenuta esecuzione di tali lavori, con l'obiettivo di poter in futuro partecipare a gare d'appalto per categorie di lavori e specializzazioni oggi non possedute mediante la dimostrazione di requisiti ottenuti proprio in virtù dell'esecuzione delle opere ottenute in subappalto”.

Ovviamente tutto questo nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro e della tutela delle maestranze impiegate, ma è possibile?

“Sicuramente; infatti il subappaltatore dovrà garantire i medesimi standards qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto principale e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale”.

Quindi non sarà possibile la cessione integrale dell’appalto?

“Esatto non sarà in ogni caso possibile l'integrale cessione del contratto d'appalto ma nemmeno la totale esecuzione delle prestazioni o lavorazioni che ne sono oggetto, né la prevalente esecuzione delle lavorazioni relative al complesso delle categorie prevalenti e dei contratti ad alta intensità di manodopera”.

Ma nella sostanza?

“Semplice: il contraente principale ed il subappaltatore saranno responsabili in solido nei confronti della stazione appaltante”.

Grazie.

piero.minuzzo@gmail.com

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