Com'era prevedibile, oltre alla dirigente infermieristica della Usl Laura Plati, sono indagate almeno altre cinque persone nell'inchiesta su presunti illeciti nell'applicazione del piano vaccinale anti-Covid19 in Valle d'Aosta.
Tra questi figura Helene Imperial, medico in servizio al Dipartimento Sanità e salute dell'assessorato regionale alla Sanità, oltre a tre esponenti politici che sono stati vaccinati nei mesi di febbraio e marzo. Imperial, come Plati, nei giorni scorsi era stata invitata a rendere interrogatorio al pm Francesco Pizzato, titolare dell'inchiesta.
I politici coinvolti, a quanto risulta, non sono ancora stati sentiti dagli inquirenti.
Plati è accusata di abuso d'ufficio per presunta somministrazione del vaccino a persone che non ne avevano diritto e di peculato per la possibile sottrazione del vaccino destinato ad altre persone.
L'inchiesta è condotta dai carabinieri del Nas, che stanno verificando se in Valle siano state somministrate dosi di vaccino a persone che non ne avevano titolo e che non rientravano neppure nella lista che in pochi giorni, a metà del marzo scorso, aveva raccolto 1.500 disponibilità da parte di persone pronte a farsi vaccinare con scarso preavviso in caso di rinunce. E di rinunce ce n'erano state perchè in quei giorni era divampato il 'caso Astrazeneca', con interi lotti ritirati dalla Guardia di finanza e dai carabinieri e in molti avevano scelto di non vaccinarsi, lasciando le dosi 'disponibili'.












