/ ATTUALITÀ POLITICA

ATTUALITÀ POLITICA | 13 febbraio 2021, 18:57

Un po’ di Valle d’Aosta nel Governo Draghi

Da Valpelline al ministero di Grazia e Giustizia: onorati di aver ospitato Marta Cartabia

La neo ministro Marta Cartabia

La neo ministro Marta Cartabia

Era il 4 agosto dell’anno scorso (2020) quando a Valpelline, in occasione della rassegna “La Valigia dei ricordi”, l’allora Presidente della Corte Costituzionale intervenne alla serata dal titolo “La Consulta dal volto umano”.

“Una bella serata – commentarono tutti i partecipanti – una bella persona che ha reso comprensibile un argomento non facile”.

Ma perché la professoressa Cartabia, ora Ministro della Giustizia, accettò l’invito degli Amici dell’Abbé Henry, promotori di quell’incontro?

Molto semplice – risposero gli organizzatori – perché la famiglia Cartabia possiede una seconda casa ad Ollomont dove viene in vacanza molto sovente e, quindi, l’abbiamo contatta per capire se era disponibile ad una serata con noi. La risposta fu quasi immediata e positiva.”

Già allora si vociferava di altri nuovi possibili e alti incarichi per la Presidente della Corte Costituzionale (prima donna a ricoprire quell’incarico). Ora è arrivata la nomina a Ministro della Giustizia. (Nella foto la neo ministra in occasione dell'incontro a Valpelline)

Un campo che conosce molto bene. E una delle domande che le fu rivolta durante la serata riguardava proprio questo argomento. -La Giustizia non risana mai del tutto i conti, né per le vittime, né per i colpevoli. Il conflitto tra coscienza individuale e ragion di Stato, tra legge morale e legge positiva, non è mai di facile soluzione.-

Nata a San Giorgio su Legnano nel 1963, la professoressa Marta Cartabia viene nominata Giudice Costituzionale dall’allora Presidente Giorgio Napolitano nel 2011.

Una carriera all’ombra del “bilancino” che inizia presso la Michigan Law School (USA, 1991) per proseguire  sui banchi dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole (1993), la cattedra in Judicial Ethics presso l’Università Notre Dame  nell’Indiana (2013). In mezzo tantissime altre esperienze di altissimo livello nel campo della Giustizia internazionale e soprattutto del Diritto Costituzionale.

Nonostante questo “pedigree” arriva a Valpelline in punta di piedi. Semplice tra i semplici e riesce a catturare l’attenzione di tutti. Sia quando parla del suo amore per questa vallata, sia quando parla della sua passione per la montagna ed anche nel passaggio più personale sulla sua famiglia.

Non poteva mancare una domanda sul ruolo, oggi, dei Giudici costituzionali e della Corte Costituzionale. Questa la risposta - Una delle ragion d’essere di una Corte Costituzionale è quella di tutelare le libertà. Tra tutte le istituzioni pubbliche, le Corti Costituzionali sono quelle inventate più di recente, sono una creazione continentale.  Nascono e si diffondono soltanto dopo il secondo Dopoguerra, quindi dopo la metà del XX° Secolo. Prima non esistevano. Sono formate da giudici che, anziché giudicare persone o casi controversi riguardanti la vita dei privati o il rapporto con la Pubblica Amministrazione, giudicano essenzialmente le leggi. Un giudice un po’ paradossale, che anziché applicare le leggi e farle rispettare, ha come oggetto del suo giudizio la legge. Corte Costituzionale, quindi, come presidio di tutela dell’individuo, della sua libertà, rispetto al potere. Ma la verità è che le funzioni della Corte Costituzionale sono molto più numerose. Faccio un esempio. Da quando sono entrata io,  una quota molto significativa di casi, sono controversie che riguardano i rapporti tra lo Stato e le Regioni, delimitare le competenze, decidere a chi spetta fare che cosa tra lo Stato e le Regioni, garantire la forma regionale dello Stato. Questo occupa una quantità enorme delle nostre sedute. Non saprei dirvi esattamente la percentuale ma direi che ci aggiriamo intorno all’80% dei casi, dove a volte ci sono questioni importanti, altre volte sono questioni minute che riguardano il calendario venatorio oppure sistemi vari di smaltimento dei rifiuti o la sanità, moltissimi aspetti che toccano a 360° la vita sociale attraverso questo filtro del rapporto Stato-Regioni. Questo è sicuramente il grande tema che sta impegnando la Corte Costituzionale, anche costringendoci un pochino a riflettere sui nostri strumenti di decisione. Perché un nesso così forte tra diritto ed economia, tra diritto e bilancio pubblico, tra diritto e finanza pubblica? Semplicemente perché negli ultimi anni moltissima parte dell’agenda politica è stata dominata da interventi legislativi che si sono dovuti occupare, per le ragioni note a tutti (la crisi, le richieste europee e quant’altro), di risanare i bilanci pubblici. Quindi, se questo è l’oggetto della legge negli ultimi tempi, questo è l’oggetto che viene anche portato all’esame della Corte Costituzionale. Non solo diritti, non solo libertà, ma anche tanta finanza pubblica, economia, bilanci e quant’altro.-

Tra i primi impegni, sul campo, si troverà ad affrontare, ad esempio,,il discusso argomento della “prescrizione”. Cosa succederà? Difficile interpretare il suo pensiero anche se, poco più di un anno fa, in una lunga intervista sul Corriere della Sera, l’allora Presidente della Corte Costituzionale ebbe a dire – un giudizio troppo lungo diventa un anticipo di pena, anche se l’imputato non è in carcere. La durata ragionevole è un principio di civiltà giuridica.-

Adesso che dovrà passare dalle “parole ai fatti” vedremo cosa succederà. In ogni caso non ci resta che fare gli auguri alla professoressa Cartabia perché mantenga, nel suo nuovo ed impegnativo incarico, quell’umanità che ha sempre dimostrato sia in campo professionale che nei rapporti con la società civile.

en.bl.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore