Il 39enne impresario edile aostano Alessandro Cecchetto lo scorso giugno aveva preso a calci e pugni il suo cucciolo di cinque mesi, razza Bovaro del Bernese, scena raccapricciante ripresa integralmente da un video, ovvero del fatto c'è la prova schiacciante.
Era stato denunciato e indagato dalla procura di Aosta per maltrattamento di animali e il cane era stato sequestrato al proprietario e consegnato all'associazione animalista Avapa che gestisce il canile valdostano, che a sua volta lo aveva dato a una famiglia in affido temporaneo.
Ma pochi giorni fa l'animale, per ordine di un giudice del tribunale di Aosta, è stato restituito a Cecchetto, che raggiante ha postato anche una foto con un bizzarro commento: "Abbiamo vinto" (non si capisce a chi si riferisca il verbo al plurale visto che nell'immagine appaiono il Bovaro che ha preso le botte e lo stesso Cecchetto che le ha date).
Alta l'indignazione per l'accaduto e per l'esultanza dell'indagato; l'opionione pubblica si è scatenata contro di lui (anche con alcuni commenti feroci e inaccettabili, considerato che nella foto postata dall'uomo c'è anche un bambino) ma anche contro la Giustizia che, incomprensibilmente per chi non ne conosce le tante e diverse procedure, ha riconsegnato la vittima al suo carnefice.
Al termine delle indagini condotte dalla questura, il pm aostano Francesco Pizzato aveva chiesto per l'imputato Cecchettto un decreto penale di condanna a 10 mila euro, ma il legale dell'imputato - che è incensurato - aveva chiesto e ottenuto dal giudice la 'messa alla prova', isitituto alternativo al carcere e alle altre pene previste dal codice penale, sostituite con i lavori socialmente utili.
Di fatto però, proprio per consentire la piena riabilitazione del reo, la 'messa alla prova' estingue il reato: il giudice dichiara il 'non doversi procedere' nei confronti dell'imputato, dichiara sospesi i termini di prescrizione e sentenza l'assoluzione. Come hanno dimostrato diverse sentenze di Cassazione, con sentenza di proscioglimento del reato derivata dalla 'messa alla prova' cadono anche tutte le sanzioni e i provvedimenti accessori, in questo caso il sequestro del cane, che così è stato recuperato dalla famiglia affidataria e riconsegnato a Cecchetto, ormai inserito nel programma di trattamento della messa in prova che non potrà essere modificato da nessun giudice senza la consultazione delle parti e il consenso dell'imputato stesso.
Qualcosa di simile alla vicenda Cecchetto (per la quale sui social è stata avviata una petizione che chiede un nuovo allontanamento dell'animale) anche se per motivi diversi è accaduto pochi giorni fa, quando il tribunale di Aosta riunito in sede di Riesame aveva deciso la restituzione al loro legittimo proprietario (un allevatore già indagato per altri reati) dei 128 asini e pony trovati abbandonati, malati e denutriti a Etroubles. L'associazione e i privati che per mesi li hanno accuditi amorevolmente se li sono visti portare via dall'oggi al domani: in quel caso, pare che nel fascicolo in possesso dei giudici del Riesame mancassero, forse per un errore di consegna, atti di indagine a riprova della condotta illecita del proprietario dei quadrupedi; il procedimento è ancora in corso.