/ ECONOMIA

ECONOMIA | 06 novembre 2020, 17:45

Savt, 'rivedere subito modello sanitario valdostano'

Savt, 'rivedere subito modello sanitario valdostano'

"Grande preoccupazione per la situazione sanitaria" che si sta vivendo in Valle divenuta zona rossa è espressa dal direttivo confederale del sindacato Savt, riunitosi in videoconferenza questa mattina.

Per il sindacato autonomo dei lavoratori valdostani "non  è ammissibile che la Regione debba essere vittima delle decisioni dello Stato senza un necessario preventivo e tempestivo confronto, fattore che permetterebbe di fornire una corretta comunicazione nei confronti dei cittadini, a volte disorientati da un susseguirsi di notizie spesso in contrasto tra di loro".

Al sindacato risulta evidente "che qualcosa non ha funzionato nella gestione della seconda fase della pandemia. Nonostante fosse noto a tutti che in autunno ci sarebbe stata una nuova ondata di contagi, ci siamo fatti trovare non del tutto preparati per affrontare questo momento".

Il Savt punta il dito contro chi, "nei mesi passati" non ha provveduto "alla costruzione dell'ospedale Covid in zona autoporto" e non ha nemmeno raggiunto accordi "con strutture esterne a quella ospedaliera finalizzati alla gestione dei casi Covid-19 non gravi".

A causa di questo "oggi stiamo assistendo alla quasi totale paralisi dell'attività ordinaria in ospedale, con conseguenze non calcolabili sulla cura delle altre patologie. D'urgenza si stanno giustamente cercando soluzioni tampone come l'utilizzo della micro di Variney, riscontrando però tutte le difficoltà del caso quando si affrontano le cose in emergenza e non si programmano per tempo. Non siamo poi stati pronti per riuscire a gestire la mole di tamponi necessari da effettuare, con il paradosso che in alcune situazioni si è demandato ai cittadini l'autocertificazione del proprio stato di salute".

E sulle difficoltà per la trasmissione dei dati all'Istituto Superiore di Sanità necessari per classificare la situazione di gravità della nostra Regione, "magari questo fattore non è stato determinante per farci entrare in zona rossa ma è emblematico dello stato di difficoltà che si sta attraversando. E' poi inspiegabile come a tutt'oggi non vengano nemmeno sfruttate le professionalità degli appartenenti al Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, figure che potrebbero sicuramente dare un contributo fattivo nella gestione della crisi".

Per l'immediato futuro il direttivo confederale del Savt si attende "un netto cambio di marcia, che in parte si sta già riscontrando, nella gestione della crisi sanitaria che permetta il prima possibile alla Valle d'Aosta di uscire dalla zona rossa. Non appena terminata la fase di emergenza sarà poi necessario avviare subito un confronto per rivedere il modello sanitario regionale, che dovrà avere inevitabilmente un'unica regia e non potrà più essere demandato da una parte agli enti locali e dall'altra all'Usl.

Il Savt ritiene infine che si debba avviare subito "un tavolo di interlocuzione tra Governo regionale e parti sociali al fine di trovare insieme quelle soluzioni necessarie per affrontare la crisi sanitaria e quella economica che stanno colpendo la Valle d'Aosta".

i.d.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore