Dopo anni di commissariamento e di una linea politica sanitaria che ha vanificato un patrimonio di eccellenze, la sanità valdostana si trova a fare i conti con ritardi, indecisioni e contraddizioni.
I problemi della sanità valdostana stanno accendendo un vivace dibattito sulla carta stampata. Se si vuole ragionare con obiettività non si può non tener conto dell’ormai lungo commissariamento della sanità. I tagli lineari operati dai governi succedutisi negli anni recenti hanno finito per mortificare la “domanda” di tutela della salute, finendo per penalizzare sia gli utenti, i malati, sia gli operatori lasciati soli ad affrontare una situazione fattasi via via più difficile da gestire.
E così per lunedì l’Associazione Sindacale Nursing Up – Sindacato degli infermieri italiani ha proclamato uno sciopero di 24 ore degli infermieri e del personale sanitario non medico afferente alle qualifiche contrattuali del Comparto della Sanità operanti nelle Asl, nelle Aziende ospedaliere e negli enti della Sanità pubblica italiana.
Di più, da domani saranno sottoposti a tampone naso-faringeo diversi pazienti della Microcomunità di Variney che, a breve, dovrebbe diventare un polo Covid; ovvero ben 29 utenti dovranno essere trasferiti in altre strutture residenziali presenti sul territorio valdostano.
“NurSind è contrario ad una scelta che, di fatto, riprende il progetto di convertire la struttura di Variney in una RSA: è da tempo che si cerca, invano, una scusa da far digerire all'opinione pubblica”.
In una nota, Giovan Battista De Gattis Segretario Territoriale NurSind Aosta, spiega: “I nuovi decisori politici hanno contezza di cosa voglia dire spostare una persona anziana e fragile dal luogo in cui ha vissuto negli ultimi anni?
Sono a conoscenza che gli infermieri della Grand Combin continuano ad essere inviati da una Micro ad un'altra come se i pazienti positivi di Doues e Roisan non esistessero?
Hanno presente i limiti strutturali di Variney che, tanto per ricordarlo, non ha nemmeno un impianto centralizzato di ossigeno?”.
Domande che attendono risposte precise, puntuali e rapide.
In attesa che l’Assessorato competente (o chi per esso) informi pazienti e familiari, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche non starà a guardare inerme e mettte in mora la Giunta: “Se necessario, chiederemo anche l’intervento della Procura della Repubblica”.