“Solo ad Aosta abbiamo riscontrato problemi con l’INPS. In ogni Comune abbiamo seguito scrupolosamente le stesse procedure”. Vivenda, l'azienda specializzata nella gestione di mense pubbliche, replica alle alle voci circolate in queste ore su un possibile comportamento negligente da parte della Vivenda Spa tale da compromettere l’erogazione del fondo di integrazione salariale (F.I.S.) per i propri dipendenti ad Aosta, l’amministrazione della società respinge con forza ogni accusa, evidenziando come siano state eseguite scrupolosamente procedure e direttive governative.
In una nota spiega: "Nello specifico e con la consueta trasparenza, nell’interesse dei propri dipendenti e della committenza", che in data 19 marzo Vivenda in ossequio a quanto previsto dall’art. 19 del DL Cura Italia (pubblicato in G.U. il 17 marzo) ha avviato la procedura di consultazione sindacale per il riconoscimento degli ammortizzatori sociali.
In data 30 marzo la predetta procedura ha avuto conclusione ed in data 3 aprile u.s. è stata presentata domanda alla sede INPS di Aosta con numero ticket 43343F620Z002AIX e protocollo numero INPS.0400.03/04/2020.0027188.
In data 05 maggio con protocollo 040050040152 la sede INPS di Aosta ha autorizzato la domanda e solo da quel momento la società Vivenda ha potuto provvedere all’inoltro dei modelli SR41, circostanza che si è puntualmente verificata.
Inoltre, assicusta Vivenda, ha già provveduto ad inviare i modelli SR41 relativi alla mensilità di aprile così da consentire ai lavoratori di ricevere quanto prima anche la suddetta mensilità Appare singolare che a fronte delle centinaia di domande di accesso alla F.I.S., presentate in quasi tutte le regioni della penisola, solo in questo caso siano sorti problemi con il locale istituto di previdenza.
In tutte le altre sedi dove l’azienda – e con essa il Gruppo La Cascina – è presente, non sono state riscontrate criticità particolari all’erogazione della cassa integrazione per i propri dipendenti, se non la “fisiologica” lentezza di cui si legge e si sente da tempo sui media del paese.
A tutt’oggi non sono conosciute e per quanto noto non ascrivibili all’operato della Vivenda, le circostanze che non consentono l’erogazione della F.I.S.. Ciononostante la società "comprende e condivide le difficoltà dei propri lavoratori che incolpevoli vivono nella incertezza del momento dettata ancora una volta da procedure spesso farraginose ed una burocrazia che lascia inermi ed indifesi".













