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CRONACA | 07 novembre 2019, 05:00

Valle d'Aosta meravigliosa, ma lontana dal mondo

Valle d'Aosta meravigliosa, ma lontana dal mondo

Aeroporto Ginevra Chamonix un’oretta di macchina, pochi euro di pedaggio. Aeroporto Torino Aosta due ore di auto, 30 euro di pedaggio, una decina di cantieri sull’autostrada e chilometriche code nei fine settimana. È più facile raggiunge la vetta del Monte Bianco con SkyWay che da Aosta arrivare al Carrefour.

Una media di tre ore e mezzo per raggiungere in treno Aosta da Torino; cinque ore occorrono da Milano. E questo quando tutto va bene, ovvero quando i treni non accumulano ritardi per guasti meccanici o interruzioni della linea.

Le autolinee vanno un pò meglio: i tempi di percorrenza si aggirano intorno alle due ore da Torino ad Aosta e due ore e 45 minuti da Milano; il pullman però non è particolarmente gradito a turisti e viaggiatori perché scomodo, non ha toilette e ha posti limitati.

L'autostrada A5 che collega il capoluogo piemontese a quello valdostano, anzi va fino a Courmayeur, è la più cara d'Italia ed è sicuramente una delle più lente: continui lavori di manutenzione impongono spesso agli automobilisti rallentamenti, code, uscite obbligate lungo il percorso. E se, come è capitato, l'autostrada viene chiusa per il pericolo della frana in località Chiappetti, l'uscita obbligata a Quincinetto può generare un tappo al casello con code tra l'uscita e la Statale 26 che possono raggiungere un'attesa anche fino a un'ora e mezza.

Ecco spiegata la criticità della Valle d’Aosta: i trasporti sono il punto debole anche se di turisti se ne vedono ancora tanti. Certamente non è merito dei trasporti locali, anzi.

Bisogna proprio amarla, la Vallée, per aver voglia di prendere il treno e 'lanciarsi', si fa per dire, lungo una tratta che è una scommessa: "Ce la faremo ad arrivare al Forte di Bard prima dell'orario di chiusura della mostra?".  

Una domanda che non è peregrina perché è capitato anche questo a una coppia di genovesi che, partiti alle 9 del mattino dalla stazione di Genova Brignole sono arrivati a quella di Hone Bard alle 17,30; appena in tempo per staccare il biglietto di un'esposizione al Forte e doversi accontentare di visitarne metà, perché l'orario della sala espositiva, con chiusura alle 18,30 non collimava con le otto ore e mezza di viaggio in treno.

Il problema dei collegamenti viari da e per la Valle d'Aosta assomiglia al passo dei gamberi: nel febbraio 1934 entrò in funzione sulla linea ferroviaria Torino-Aosta la motrice prodotta dalla Fiat con il nome di Littorina, che consentiva di effettuare il viaggio in due ore e venti minuti senza cambi a Ivrea. Oggi quella tempistica è un miraggio e nessuno sa spiegarne con chiarezza i motivi. Nel 2012 il Comitato dei Pendolari stanchi aveva chiesto al Consiglio Valle l'istituzione di un tavolo di lavoro per individuare "strategie urgenti per adattare le esigenze dei viaggiatori-lavoratori e dei viaggiatori-turisti al sistema di trasporto locale".

Sono passati sette anni e da allora qualcosa sembra essere cambiato, ma in peggio: tanto per fare un esempio, i nuovi treni bimodali sono belli e tecnologicamente avanzati ma sino ad oggi non hanno fatto guadagnare un solo minuto ai pendolari, anzi stanno accumulando ritardi per i quali i vertici di Trenitalia e Rfi sembra non abbiano spiegazioni.

Andando di questo passo, la Valle d'Aosta rischia di dover assistere ai balzi in avanti del settore turistico internazionale, sempre più esigente sul piano della logistica, dal finestrino di un treno che viaggia all'indietro.

Ora abbiamo i bimodali ma al momento non hanno dato i risultati sperati.

Tutto questo mentre a Domodossola si sono inventati dal 14 ottobre al 10 novembre il Treno del Foliage, un indimenticabile viaggio nei colori autunnali.

Con migliaia di passeggeri ogni stagione, il “Treno del Foliage” è ormai una delle esperienze autunnali più apprezzate degli ultimi anni. Il percorso della nostra ferrovia diventa un quadro multicolore, grazie alla trasformazione dei boschi, attraversati ogni giorno dai caratteristici treni bianchi e blu.

Ogni ora i treni internazionali (Vigezzo Vision e Centovalli Express) che collegano Domodossola, all'elegante cittadina svizzera di Locarno, affacciata sul Lago Maggiore, attraversando la Valle Vigezzo e le Centovalli, viaggiano lungo un percorso 52 km con vedute spettacolari e scorci panoramici infiammati dai colori autunnali.

Basta poco...ma tanta fantasia.

red. cro.

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