Il Casino di Campione d'Italia non è da considerarsi fallito. Lo ha sentenziato la Corte di Appello di Milando, accogliendo i ricorsi redatti dal pool di esperti coordinati dal commercialista valdostano Corrado Ferriani (nella foto) per conto del Comune di Campione d’Italia, del Casinò Campione d’Italia e della Banca popolare di Sondrio e presentati contro la sentenza del tribunale di Como che aveva disposto il fallimento, per insolvenza, del Casinò di Campione.
Tutti i dipendenti licenziati in tronco mesi fa dovrebbero ora essere riassunti in vista della riapertura; una situazione senza precedenti che si riflette sulle vicende del Casino di Saint-Vincent; domattina a Campione riunione dei curatori e della dirigenza sui contenuti della quale vige per ora massimo riserbo.
Come si legge nel dispositivo, la Corte “dichiara la nullità del decreto del Tribunale di Como, pubblicato in data 27/7/2018, che ha dichiarato inammissibile la domanda ex articolo 161 comma 6, L.F., presentata dal Casinò di Campione Spa, nonchè della sentenza n. 92/2018, emessa dallo stesso Tribunale, con la quale è stato dichiarato il fallimento di Casinò di Campione Spa”, Inoltre, “rimette le parti avanti al Tribunale di Como perché, previa rinnovazione dell’atto nullo, si pronunci sulle domande dalle medesime proposte nei termini di cui in motivazione, con onere di riassunzione ex. articolo 353 c.p.c.”.
Nella sentenza, i giudici sottolineano che “le disposizioni della legge fallimentare si applicano solo agli imprenditori che esercitino, in concreto, un’attività commerciale connotata dal cosiddetto lucro oggettivo, ossia dall’idoneità della stessa a produrre utili ’tramite proporzionalità tra costi e ricavi’”. Il fallimento era stato chiesto circa un anno fa dalla Procura di Como.












