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AMBIENTE | 06 febbraio 2019, 10:57

Sotto il ghiaccio le trote preparano il letto di frega

Purtroppo i torrenti valdostani, già di per sé delicati a causa delle severe condizioni naturali proprie degli ambienti alpini, vengono sempre più spesso alterati da interventi dell'uomo, che possono minare la riuscita della riproduzione naturale e, con essa, il mantenimento delle popolazioni ittiche autoctone

Dora Valgrisenche a Chamencon ad Arvier

Dora Valgrisenche a Chamencon ad Arvier

“Nei lunghi mesi invernali i pescatori si riposano al caldo, al contrario, sotto il pelo dell’acqua le trote restano molto attive: le femmine preparano il “letto di frega” spostando la ghiaia con il corpo e vi depongono le uova, i maschi le fecondano immediatamente e, dopo più di un mese di incubazione, il piccolo avannotto uscirà dal guscio e inizierà a nuotare liberamente”. Antonio Crea, presidente del Consorzio Pesca, riassume la vita delle trote; un’attività che permette il ciclo riproduttivo “ma perché abbia un buon esito è necessario che gli habitat in cui vivono le nostre trote siano naturali e indisturbati”.

Purtroppo invece i torrenti valdostani, già di per sé delicati a causa delle severe condizioni naturali proprie degli ambienti alpini, vengono sempre più spesso alterati da interventi dell'uomo, che possono minare la riuscita della riproduzione naturale e, con essa, il mantenimento delle popolazioni ittiche autoctone.

E Antononio Crea (a sn nella foto con un tecnico del centro di Morgex) con molta schiettezza elenca cosa più impatta sui corsi d’acqua e quindi sulla vita della fauna ittica:

sbarramenti che riducono la possibilità di movimento dei riproduttori alla ricerca dei letti di frega;

captazioni idriche che riducono le aree disponibili e idonee, sia per i pesci adulti che per gli stadi giovanili;

lavori in alveo che alterano la morfologia degli alvei e la qualità delle acque.

“A tutto ciò – sottolinea Crea - si aggiunge l'azione predatoria gli uccelli ittiofagi, che risulta particolarmente dannosa proprio a causa delle condizioni morfologiche alterate dei torrenti”.

Per sopperire alle difficoltà riproduttive in ambiente naturale e tentare di bilanciare, almeno in parte, la perdita di ricchezza di fauna ittica nei corsi d'acqua, il Consorzio regionale pesca mette in atto numerose attività e strategie di conservazione.

“Tra queste – evidenzia ancora il Presidente del Consorzio -  un ruolo centrale è rivestito dalla gestione dello stabilimento Ittico di Morgex e La Salle. Qui, i piscicoltori del Consorzio regionale pesca sono impegnati nell'attività di allevamento della fauna ittica che, nel periodo invernale, è rivolta in particolare a curare la fecondazione artificiale delle uova, la loro incubazione, la nascita degli avannotti e quindi la prima alimentazione delle trotelle”.

Attività fondamentali per far nascere e crescere in un ambiente protetto e controllato numerose trotelle, che saranno interamente liberate in natura, nei torrenti e laghi della Valle d'Aosta, per mantenere la ricchezza, la biodiversità e la vitalità delle acque regionali.

 

I ripopolamenti avvengono immettendo uova, avannotti, trotelle e in piccola parte adulti. La programmazione delle immissioni viene effettuata a inizio anno, tenendo conto nel dettaglio dell'idoneità ittica di ogni singolo corpo idrico e valutando inoltre, per ognuno di essi, il rapporto tra giornate di pesca e catture registrato negli anni.

 

“Nel mese di gennaio e febbraio di quest'anno – come spiega Antonio Crea - sono già stati effettuati i primi ripopolamenti, con l'immissione di circa 700.000 uova prodotte nello stabilimento Ittico di Morgex e La Salle, principalmente in Dora Baltea e nei tratti terminali dei torrenti laterali”.

Di più, nel  prossimo mese inizieranno invece le immissioni in tutte le altre acque, "liberando" pesci allo stadio giovanile, dapprima avannotti a sacco vitellino parzialmente riassorbito e a seguire trotelle.

red. cro.

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