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ATTUALITÀ ECONOMIA | 13 novembre 2018, 18:02

Aosta: Commercialisti non versano 16 euro di diritti camerali, tre commercianti esclusi dal MarchéVertNoel

Giovanni Tomassoni nello chalet del MarchèVertNoel (immagine di repertorio)

Giovanni Tomassoni nello chalet del MarchèVertNoel (immagine di repertorio)

Una dimenticanza del suo consulente fiscale, il mancato versamento di 16 euro, è costata cara a Giovanni 'Gianni' Tomassoni, noto artigiano corniciaio e commerciante di Aosta. Entusiasta espositore sin dalla prima edizione del MarchéVertNoel, quest'anno Gianni il mercatino aostano di Natale potrà solo visitarlo.

Era stato tra i primi, anche quest'anno, a preparare la domanda per partecipare alla più nota e importante kermesse turistico-commerciale invernale del capoluogo, ma i funzionari comunali incaricati di vistare le richieste si sono accorti che tra i documenti mancava la ricevuta del pagamento dei diritti camerali, importo 16 euro. Gliel'hanno chiesta, lui a sua volta l'ha chiesta al suo commercialista scoprendo così che quest'ultimo si era dimenticato di pagarla. La burocrazia amministrativa, in certi casi, è spietata: no diritti camerali, non chalet al Marché.

Come a Tomassoni, analoga sorte è toccata ad altri due commercianti che avevano inoltrato la domanda, subito respinta per carenza di documentazione.

"Gli esercenti sono venuti in Comune assieme ai loro commercialisti - spiega la vicesindaca con delega al Commercio e Turismo, Antonella Marcoz - ma purtroppo non c'è stato nulla da fare, il regolamento della manifestazione è chiarissimo: l'omesso versamento dei diritti camerali esclude la possibilità di esporre al MarchéVertNoel. Siamo molto dispiaciuti, ma è così".

Lo scorso anno per lo stesso motivo era stata esclusa 'La Bottega degli Antichi Sapori'. 

La panetteria-pasticceria Giorgi, anch'essa fino a quest'anno una presenza 'fissa' al mercatino allestito al Teatro Romano, è stata invece esclusa perchè la produzione di alimenti non tipicamente valdostani 'cozza' con il regolamento relativo alla ristorazione, che quest'anno impone prodotti e piatti con una forte connotazione locale. "E'una scelta motivata dalla necessità di offrire ai visitatori del Marché cibi e bevande del territorio, a km 0 e possibilmente tipici dell'enogastronomia valdostana", sottolinea Marcoz.

p.g.

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