288 euro: a tanto ammonta la tassa annuale nel 2017 sui rifiuti urbani in Valle d’Aosta, rispetto ai 300 euro di media nazionale e in lieve diminuzione (-1%) rispetto ai 291€ del 2016. Crescono i livelli di raccolta differenziata: nel 2016, dati ISPRA, siamo arrivati a livello nazionale al 52,5% (+5% rispetto al 2015), stabile lo smaltimento in discarica che nel 2016 si attesta al 25%. In Valle d’Aosta si registra una percentuale di raccolta differenziata pari al 55,6% (+7,8 % rispetto al 2015).
Nel 2017 la Tari è diminuita dell’1% (288 nell’anno in corso 291 lo scorso anno) e la raccolta differenziata ad Aosta ha raggiunto il 67,7%. E’ questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di CittadinanzAttiva che per il decimo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2017 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’indagine completa è disponibile sul sito web www.cittadinanzattiva.it.
“Quest’anno la nostra indagine, che da più di 10 anni monitora l’andamento delle tariffe applicate al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani e fornisce informazioni utili alla cittadinanza, si inserisce in un contesto paradossale in cui molti Comuni hanno sbagliato il calcolo della spesa dovuta, nel passaggio da Tarsu a Tia, a Tares e quindi a Tari, determinando così una spesa molto più onerosa per alcune famiglie”, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di CittadinanzAttiva.
“Ancora più paradossale è che, dichiarato l’errore, si lasci comunque, come stabilito dalla recente Circolare del MEF, l’onere della ricostruzione dei calcoli corretti ai cittadini, che hanno già subito i danni degli errori, al fine di poter richiedere il rimborso delle somme indebitamente pagate. Chiediamo che quanto meno i Comuni diano sostegno alle famiglie nei calcoli di quanto effettivamente queste avrebbero dovuto pagare”.
La Campania è la regione più cara (418 euro annui), il Trentino Alto Adige quella più economica (197 euro). L’incremento maggiore invece in Abruzzo (+6,5%), in particolare a Chieti dove la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è salita a 338 euro rispetto ai 270 del 2016 (25,2%).
Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno si conferma la città più economica (149 euro all’anno), mentre a Cagliari spetta il primato di più costosa (549 euro).












