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FEDE E RELIGIONI | 20 giugno 2017, 09:30

PAPA: Dalla parte dei rifugiati

PAPA: Dalla parte dei rifugiati

L’incontro personale con chi fugge da guerre e miseria «dissipa paure e ideologie distorte, e diventa fattore di crescita in umanità, capace di fare spazio a sentimenti di apertura e alla costruzione di ponti». Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus di domenica 18 giugno, solennità del Corpo e sangue di Cristo, parlando della giornata mondiale del rifugiato, proclamata dalle Nazioni Unite per martedì 20 e dedicata quest’anno al tema «Con i rifugiati. Oggi più che mai dobbiamo stare dalla parte dei rifugiati».

Un appuntamento, ha spiegato il Pontefice, che sollecita «l’attenzione concreta» a «donne, uomini, bambini in fuga da conflitti, violenze e persecuzioni», e che spinge anche al ricordo di «quanti di loro hanno perso la vita in mare o in estenuanti viaggi via terra». Perché «le loro storie di dolore e di speranza — ha assicurato Francesco — possono diventare opportunità di incontro fraterno e di vera conoscenza reciproca».

Dal Papa anche un pensiero «al caro popolo portoghese», con l’invito alla preghiera per le vittime e i feriti a causa dell’«incendio devastante che sta colpendo i boschi intorno a Pedrógão Grande». Prima di concludere l’Angelus il Pontefice ha esortato i fedeli a partecipare alla messa del Corpus Domini in programma in serata sul sagrato di San Giovanni in Laterano e seguita dalla processione eucaristica fino a Santa Maria Maggiore.

Durante la celebrazione Francesco ha offerto all’assemblea una riflessione sull’Eucaristia come «sacramento della memoria che ci ricorda, in modo reale e tangibile, la storia d’amore di Dio per noi». Mettendo in guardia dalla fretta e dalla superficialità in cui siamo immersi, il Papa ha sottolineato tra l’altro che il Corpus Domini «ci ricorda che nella frammentazione della vita il Signore ci viene incontro con una fragilità amorevole, che è l’Eucaristia. Nel Pane di vita il Signore viene a visitarci facendosi cibo umile che con amore guarisce la nostra memoria, malata di frenesia».

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