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AGRICOLTURA | 29 maggio 2017, 09:00

Gianni Champion, presidente Cia; chiede riforma Agea

La Confederazione Italiana Agricoltori della Valle d’Aosta é stata, con il presidente Gianno Champion, fra gli estensori della lettera/denuncia, presentata in occasione della direzione nazionale dell’ Associazione svoltasi a Roma martedì 23 maggio, riguardante l'ormai insostenibile metodo di lavoro dell’Agenzia per l erogazione in agricoltura (AGEA) che continua a creare confusione, ritardi ed inevitabili danni sia ai centri di assistenza agricola (C. A. A) sia, soprattutto, alle aziende agricole

Gianni Champion, presidente Cia; chiede riforma Agea

Dalla Cia è giunta in redazione una lettera durissima, nei confronti di Agea nazionale, che affronta problemi che chi è del settore conosce sin troppo bene, ma nessuno ha mai osato denunciare nero su bianco. Infatti sempre si ricorso alle minacce per ottenere immediate attenzioni che, passata la tempesta, altro non fanno che lasciare il sistema nel suo consueto stato confusionale e di ingestibilità  La Cia è partita in quarta un problema che da nord a sud mette in ginocchio aziende agricole e famiglie.

Gianni Champiom, Presidente della Cia, spiega che "non si tratta di  un discorso di assistenzialismo ma per una politica di maggiore costo di produzione in previsione di un contributo di compensazione che spesso tarda ed a volte non arriva. E tutto questo fa saltare il banco essendo gli investimenti intrapresi”.

PER UN SISTEMA AGRICOLO NAZIONALE DEGNO DELLA NOSTRA AGRICOLTURA

Il CAA-Cia Nazionale vuole esprimere al Presiedente Nazionale della Cia e agli Organi Confederali di questa nostra grande Organizzazione, la preoccupazione e l’indignazione di dover ancora una volta lavorare per i nostri agricoltori, al fine di consentire loro di percepire gli aiuti comunitari, in maniera assolutamente inadeguata. Il CAA vuole dare voce a coloro che dalle realtà territoriali segnalano con indignazione, tutti i giorni, scrivendo e chiamando la struttura Nazionale, denunciando un livello di qualità dei Sistemi Informatici che presiedono la predisposizione delle Domande Uniche e Domande PSR, assolutamente vergognoso per un grande Paese come il nostro.

Vogliamo dirlo anche per coloro che non scrivono, che non si lamentano, forse perché ormai rasseganti da anni di inefficienza, di approssimazione e ad uno scenario che ha ritagliato per il CAA e per i suoi circa 1.000 operatori tecnici impegnati, un ruolo di gestore terminale di un processo Amministrativo caratterizzato da malfunzionamenti, da inadeguatezze tecniche e normative, da scelte opportunistiche, da scarsa efficienza, da ingiustizie palesi, da alti costi di gestione, da una assoluta mancanza di capacità per un rinnovamento che consenta ai nostri Agricoltori, di percepire quanto dovuto senza rischi, senza delusioni, perdite di risorse economiche che in molti casi risultano essenziali per la loro sopravvivenza.

Crediamo che ormai la misura sia colma. Abbiamo rappresentato ai Direttori di AGEA che si sono susseguiti in questi anni le difficoltà di un Modello Amministrativo che partendo dal Ministero dell’Agricoltura, e gli Organismi Pagatori Regionali fino alle stesse Regioni, senza riuscire ad avere un segnale di inversione di tendenza.

 Sono riusciti a complicare la nuova PAC 2014-2020 con un livello di applicazione nazionale complesso in maniera assurda, scarsamente chiaro, costruito per dare lavoro ai controllori, con il risultato di allungare la lista delle aziende penalizzate, non pagate, sanzionate e addirittura escluse dalla PAC stessa. La nostra Organizzazione e il nostro CAA hanno sempre sostenuto il cambiamento, ma ogni anno si prende atto che modello grafico o no, la storia è sempre la stessa: i livelli di efficienza messi in campo dal sistema pubblico sono inadeguati.

Le promesse fatte ad inizio Campagna si perdono nel mare dello scarico di responsabilità, e quindi abbiamo ottenuto solo un peggioramento legato ad una nuova e forte criticità in alcuni OPR del Nord dove tali difficoltà erano quasi inesistenti. Siamo ancora lontani dal completare il pagamento 2016 delle domande Uniche, si parla di valori statistici dell’83% del budget erogato, ma in realtà ci sono ancora aziende che non hanno percepito nulla del 2016 e molte altre hanno percepito solo un anticipo con un taglio del 7% del valore dei titoli (prudenziale) fino al ricalcolo. Questo ricalcolo è stato completato da AGEA il 17 Maggio u.s., pronto per essere pubblicato, ma il MiPAAF interviene e rivede l’algoritmo di calcolo (proprio l’ultimo giorno) provocando un ulteriore slittamento della definizione del valore dei titoli 2016 almeno per una ulteriore decina di giorni.

Questa non è solo inefficienza ma a nostro avviso è una assurda mancanza di rispetto per gli agricoltori. Sui titoli da riserva il nostro sistema pubblico ha dato il meglio di se, tagliando il valore dei titoli da riserva per le tipologie premianti le aziende montane e in zone svantaggiate, assegnando titoli nel 2015 e preparandosi a un taglio di assestamento del 20% del numero di titoli assegnati per quelle fattispecie.

Non ci addentriamo troppo sul concetto di agricoltore attivo, nato per essere uno strumento di selezione virtuosa si è trasformato in una trappola burocratica dove molte aziende sono rimaste impigliate, anche per una base normativa che ha in un anno modificato almeno quattro volte le regole e i requisiti richiesti. Abbiamo chiesto con forza al Direttore di AGEA di dare giustizia alle oltre 4.000 aziende agricole che non sono state pagate a partire dal 2010 fino al 2015; il censimento è stato fatto, le aziende le conoscono e anche gli importi, e se pur queste aziende hanno ormai da molto tempo le condizioni per essere pagate, ciò non è stato fino ad ora possibile per mancanza di fondi, perché in realtà non è una priorità vera del sistema pubblico e i fondi per queste ingiustizie non si trovano mai.

Di fronte a questo scenario che offre solo una vera sintesi delle questioni sul tavolo, non possiamo che affidare alla nostra Rappresentanza, l’individuazione di una strategia politica che sia costante, caratterizzata da un pressing su tutti i livelli amministrativi pubblici, con mobilitazioni puntuali e una capacità di dare identità ad un fare Rappresentanza su interessi e diritti concreti, pretendendo maggiore efficienza e professionalità, risorse adeguate e sistemi efficienti. AGEA va riformata senza se e senza ma, i sistemi informativi vanno definiti in una ottica di efficienza e trasparenza dei costi, il Ministero deve acquisire una capacità di governo del processo con uomini e mezzi adeguati. Le politiche anche se buone nella loro impostazione generale e nella visione che le ispira, trovano molto spesso negli apparati burocratici che le applicano, il primo vero nemico.

I nostri tecnici che in questi giorni lavorano incessantemente per cercare di chiudere le domande continueranno a farlo, con il solito senso di responsabilità e nella convinzione che un Grande CAA come il nostro, mette tutte le energie a disposizione dei propri agricoltori e trova le soluzioni per garantire il completamento del lavoro.

Noi siamo una struttura tecnica che però svolge un ruolo di cassa di risonanza grandissima presso le aziende e credo che oggi abbiamo bisogno di dare segnali chiari di una determinazione tangibile, chiarendo sempre e con forza che noi siamo e saremo sempre e comunque dalla loro parte.

red. eco.

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