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Consiglio Valle Comuni | 16 ottobre 2025, 14:09

Manes porta a Roma la voce delle montagne

Approvata alla Camera la mozione a difesa dei fondi agricoli europei: “Difendere la Pac oggi significa difendere l’idea stessa di un’Europa solidale”

Franco Manes, deputato della Valle d'Aosta

Franco Manes, deputato della Valle d'Aosta

ROMA — In tempi di bilanci europei e scelte difficili, c’è chi ricorda che senza agricoltura non c’è futuro. È lo spirito che ha animato la mozione presentata dal deputato valdostano Franco Manes, approvata il 15 ottobre alla Camera con un consenso trasversale tra maggioranza e opposizione.

Il documento, sostenuto anche dai parlamentari delle minoranze linguistiche, difende a testa alta i fondi della Politica agricola comune (Pac), chiedendo al Governo di opporsi ai tagli proposti dalla Commissione europea nel prossimo Quadro finanziario pluriennale 2028–2034.

L’allarme lanciato da Manes è chiaro: la prospettiva di unificare i fondi agricoli e quelli per la coesione in un unico calderone rischia di cancellare lo spirito stesso della Pac.

“Unire i finanziamenti in un fondo unico significherebbe perdere la specificità dell’agricoltura europea — ha spiegato Manes — e trasformare un progetto comunitario in 27 politiche nazionali scollegate. Sarebbe un passo indietro di trent’anni.”

La mozione, approvata con 262 voti favorevoli, 4 astensioni e solo 2 contrari, impegna il Governo italiano a mantenere separati i due pilastri della Pac — il Feaga, che sostiene il reddito degli agricoltori, e il Feasr, dedicato allo sviluppo rurale — e a difendere il ruolo delle Regioni nella gestione dei fondi, considerato da sempre uno dei punti di forza del modello italiano.

“Difendere la Pac oggi – ha sottolineato Manes – significa difendere l’idea stessa di un’Europa solidale, lungimirante e capace di accompagnare l’innovazione senza lasciare indietro nessuno. L’agricoltura è un pilastro sociale prima ancora che economico: garantisce lavoro, presidio del territorio e tutela ambientale.”

Al centro della mozione c’è anche la difesa delle piccole aziende agroalimentari e delle realtà agricole di montagna, spesso escluse dalle logiche dei grandi finanziamenti ma fondamentali per la sopravvivenza dei territori alpini.
Manes ha ribadito come l’agricoltura di montagna sia “un baluardo di biodiversità e cultura”, e che ogni taglio ai fondi equivarrebbe a un colpo inferto al cuore stesso delle comunità rurali.

“Dietro ogni azienda agricola di montagna c’è una famiglia, una storia, un pezzo di Europa che resiste. Proteggere questi luoghi significa proteggere la nostra identità collettiva.”

Con l’approvazione della mozione, la Valle d’Aosta si conferma ancora una volta laboratorio di buone pratiche e di rappresentanza attiva: una regione piccola, ma capace di farsi ascoltare nei palazzi di Roma e Bruxelles quando si parla di territorio, montagna e coesione.

“Siamo una regione di confine, ma non di retroguardia — ha concluso il deputato valdostano —. Il nostro compito è ricordare all’Europa che la sua forza nasce dalla diversità dei territori, non dalla loro omologazione.”

« Défendre la PAC, c’est défendre la solidarité, la durabilité et la dignité de ceux qui vivent et travaillent sur les pentes de nos Alpes. »

pi.mi.

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