In occasione dell'insediamento di Giancarlo Avenati Bassi a nuovo procuratore capo di Aosta, ha fatto sentire con chiarezza la sua opinione circa la presenza della mafia in Valle il Procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo.
Questa mattina, al Palazzo di Giustizia aostano, Saluzzo ha infatti commentato ai cronisti dell'Ansa che l'arresto del pm Pasquale Longarini "è un segnale che la magistratura non fa sconti a nessuno, neanche agli appartenenti all'ordine giudiziario".
E per chiarire le dinamiche che hanno condotto agli arresti, ha tenuto a precisare che "non è assolutamente vero che siano stati i carabinieri a inviare la notizia di reato alla procura di Milano. La segnalazione è partita dal mio ufficio, a mia firma, dopo averla ricevuta dal procuratore della Repubblica di Aosta. Di là ha preso origine il procedimento milanese, e da null'altro. Questo deve essere chiaro. La gestione dell'acquisizione e la gestione della trasmissione di una notizia di reato è esclusivamente compito dell'autorità giudiziaria, e di nessun altro".
Circa possibili infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle, che starebbero emergendo da alcune inchieste, il magistrato ha commentato: "Quando nelle zone piccole c'è mafia, vuol dire che il tessuto sociale l'ha ricevuta". "Non credo - ha spiegato - che la Valle d'Aosta faccia eccezione rispetto al Piemonte, anche perché l'insediamento di esponenti già conosciuti come appartenenti o vicini alle cosche calabresi in Valle d'Aosta data da molti decenni, non da adesso".
Circa le investigazioni della Direzione distrettuale antimafia nella nostra regionale, Saluzzo è certo che la Dda di Torino sia "ultra attiva, soprattutto negli ultimi anni, a fronteggiare il fenomeno mafioso. I processi si sono fatti, magari hanno lambito solo marginalmente la Valle d'Aosta. Ma quello dipende dalla riuscita e dalla fortuna investigativa".
E in merito ai tempi di assegnazione definitiva della nomina di Procuratore capo ad Aosta, Saluzzo ha auspicato che il Consiglio superiore della magistratura "prenda atto della particolarità della situazione e magari acceleri i tempi della nomina del nuovo procuratore capo di Aosta". "Però - ha sottolineato - sono dinamiche del Consiglio nelle quali noi non siamo in condizioni di intervenire".












