Quando colpivano negli appartamenti di Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta non risparmiavano neppure i salvadanai dei bambini. I carabinieri del Comando provinciale di Torino hanno sgominato due bande di georgiani. Ladri di professione, addestrati con tecniche paramilitari, in grado di aprire qualunque porta con la cosiddetta 'chiave bulgara', il passe-partout per ogni serratura. Otto le persone arrestate con l'accusa di avere messo a segno undici colpi, ma il sospetto è che siano almeno una quarantina i furti effettuati.
Nel corso delle perquisizioni disposte dalla procura di Ivrea, che ha coordinato l'inchiesta, è stato sequestrato un vero e proprio tesoro: refurtiva, contanti e monete d'oro per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Parte della refurtiva era stata nascosta in una cassetta di sicurezza di una banca a Torino e all'interno di peluche per bambini, opportunamente aperti e ricuciti. I pupazzi erano una delle poche stravaganze delle due bande sgominate dai militari dell'Arma.
L'altra è quella della foto di un albero di Natale, trovata nel cellulare di uno degli arrestati, addobbato con dollari veri al posto delle luci. Per il resto, gli arrestati conducevano una vita monastica: mai un eccesso, mai un lusso per non dare nell'occhio, nel rispetto delle regole ricevute nel proprio Paese durante il rigidissimo addestramento. Le indagini, coordinate dal pm Chiara Molinari, hanno permesso di stabilire che ognuno dei due gruppi era capeggiato da un 'ladro in legge'. Ovvero un personaggio di spicco della criminalità organizzata georgiana, che di norma assumeva tale titolo in virtù degli anni già trascorsi in carcere, rappresentati dalle stelle tatuate sul corpo.
Le due organizzazioni facevano riferimento alla malavita di Kutaisi e a quella di Tbilisi. E parte dei proventi dell'attività criminale era destinato al sostentamento di coloro che venivano arrestati. I carabinieri della compagnia di Chivasso hanno bloccato gli otto malviventi, in Italia con le loro famiglie, mentre si apprestavano a rientrare in patria, probabilmente per essere sostituiti da altri georgiani. Una vera e propria organizzazione, la prima di questo tipo ad essere stata scoperta e smantellata dai carabinieri. Predoni che agiscono e se ne vanno, lasciando il campo ad altri sodali.