Scultore, pittore, abile meccanico ed esperto conoscitore di vini. Non aveva lauree universitarie ma era dotato di una straordinaria abilità manuale e di un fine ingegno Bruno Zanetti, pensionato aostano di 73 anni scomparso ieri, venerdì 25 settembre, dopo che mesi fa era stato colpìto da un male incurabile.
Operaio alla Cogne, Zanetti era soprannominato 'Mani d'oro' per la capacità di realizzare opere artistiche ma anche di costruire e riparare motori e apparecchiature. Sue apprezzate mostre sono state allestite alle Scuderie del Forte di Bard, a Maison Gerbollier di La Salle e in diverse altre sale d'arte in Francia, in Piemonte e in Valle d'Aosta.
Le opere pittoriche di Zanetti si ispirano alle montagne valdostane, dal Cervino alle Grandes Jorasses, che l'aostano sapeva interpretare dando spazio ad una natura incontaminata. Rilevanti anche i girasoli, dipinti con autentica originalità espressiva. Dal 1998 Zanetti aveva iniziato a dipingere utilizzando la spatola, mezzo espressivo che gli consentiva di rappresentare le proprie impressioni attraverso attenti accostamenti cromatici.
“Le opere di Zanetti rendono omaggio ai magnifici paesaggi della regione – hanno scritto di lui critici ed esperti d'arte - in una sorta di antologia dedicata alla montagna, inquadrata da cornici in larice antico".
Bruno Zanetti, che era anche appassionato sommeiller, lascia i due figli, Corrado, geometra libero professionista ad Aosta, e Fabio, dipendente della Banca Monte Paschi di Siena. Le esequie saranno celebrate lunedì 28 settembre, alle ore 14,30 nel santuario dell'Immacolata ad Aosta. La salma è composta nella camera mortuaria del cimitero di Aosta.












