Un quindicenne aostano, tra i leader dell'Assemblea studentesca valdostana, dell'area di sinistra, è stato picchiato da un diciottenne di Blocco studentesco, gruppo vicino a Casapound. Nella notte tra il 27 e il 28 luglio a Courmayeur, riferisce l'Assemblea in una nota, è stato preso a “calci, pugni e ginocchiate in faccia” e “strattonato” da un altro militante.
A scatenare la violenza sarebbe stata la foto, postata su Facebook dal giovane aggredito, di un volantino di Casapound bruciato. I fatti sono avvenuti durante la festa di San Pantaleone, nella cittadina ai piedi del Monte Bianco. Dato che la prognosi è inferiore ai 20 giorni, il reato non è procedibile d'ufficio e i carabinieri, intervenuti sul posto al termine dell'aggressione, attendono la querela della famiglia del quindicenne.
L'Assemblea studentesca valdostana riferisce che il quindicenne è stato picchiato “nonostante non abbia reagito alle provocazioni”. Quindi “allontanandosi tra le risate di scherno degli aggressori (il militante di Casapound era stato raggiunto da altri appartenenti all'organizzazione) e sanguinante, il quindicenne ha effettuato alcune telefonate”.
Lo studente è stato quindi “raggiunto e aggredito da un altro militante che lo ha preso per il viso e l'ha strattonato intimidendolo. Il nostro membro è poi riuscito a allontanarsi per chiedere l'intervento dei soccorsi”. - Diversa la versione resa all'Ansa da Lorenzo Aiello, referente di Casapound Valle d'Aosta.
“E' stato un diverbio tra due studenti – ha detto Aiello -. La foto su Facebook di un nostro volantino bruciato è un gesto che non piace, pure un po' infame. Nessuno è andato a cercarlo, ma a richiesta di spiegazioni ha reagito male, e l'altro ha reagito peggio”. Secondo Aiello “la versione riportata dall'Assemblea studentesca valdostana è un po' da film. In realtà è stato uno scambio di battute in cui uno dei due si è scaldato e che però è finito subito”.
La stessa intimidazione da parte di un secondo membro del Blocco studentesco, secondo il referente di Casapound, è consistita semplicemente nella frase “Chi c... stai chiamando?”. “In tutti gli anni di presenza di Casapound in Valle d'Aosta - conclude Aiello - non si è mai sentito parlare di un'aggressione. Lui è un provocatore. Noi facciamo politica, non picchiamo i ragazzini”.












