In Valle d’Aosta non sono previste chiusure di uffici postali, a fronte di una situazione che vede più di 400 chiusure previste sul territorio nazionale. Tuttavia, saranno ridotte le aperture settimanale in 8 comuni valdostani: Ayas, Challand-Saint-Victor, Doues, Fontainemore, Torgnon, Champoluc, Bard e Saint-Oyen.
Lo ha ribadito Francesco Bianchi, nel corso dell'incontro. Il dirigente ha poi spiegato che il personale di Poste italiane sarà fornito di un kit che consentirà di pagare direttamente i bollettini postali, fare ricariche telefoniche o di Poste Pay e altro direttamente al postino.
Da parte sua il Presidente della Rrgione ha sottolineato come l’ufficio postale rappresenti un punto di riferimento importante per le persone, soprattutto anziane, che vivono in montagna. "Capiamo che ridurre i giorni di apertura va nella logica nazionale di Poste italiane per contenere i costi – ha affermato Rollandin – ma così si perde la funzione sociale della vostra azienda".
Il Presidente Rollandin ha anche chiesto di potenziare l’attività di Poste italiane nei periodi di maggior afflusso turistico.
Il Presidente del Celva, Bruno Giordano, ha ricordato quanto negli anni hanno fatto i Comuni valdostani per Poste italiane, citando, per quanto riguarda la città di Aosta, la cessione di spazi privilegiati quando è stata ristrutturata la sede centrale delle poste. Ha quindi espresso rammarico per questa decisione di Poste italiane.
Sono poi intervenuti il sindaco di Fontainemore e di Morgex che hanno sottolineato le difficoltà che questa ulteriore misura causerà alla popolazione.
Il Presidente Rollandin ha terminato l’incontro con la richiesta di riconsiderare le scelte fatte e, comunque, di non perdere quella funzione sociale che ha da sempre caratterizzato gli uffici postali nei nostri Comuni.












