/ ECONOMIA

ECONOMIA | 04 novembre 2014, 18:10

TRASPORTI: Moncada (Filt Cisl); Scioperi arricchiscono aziende pubbliche

Maurizio Moncada, Segretario generale aggiunto Filt-Cisl

Maurizio Moncada, Segretario generale aggiunto Filt-Cisl

"Utenti, lavoratori e sindacati sono stanchi di subire e proclamare scioperi che non portano altro se non disagi per gli utenti e rabbia ai lavoratori che continuano a non veder rispettati i propri diritti da parte delle aziende che con gli scioperi si arricchiscono". Va giù duro Maurizio Moncada, segretario generale aggiunto della Fit-Cisl nell'illustrare la legge di iniziativa popolare sulla quale si stanno raccogliendo le firme. Titolo della proposta: "Contrasto all'indebito arricchimento delle imprese sovvenzionate con contributi pubblici in caso di sciopero attraverso modifiche alla legge 12 giugno 1990 n. 146".

"Gli utenti - aggiunge Mondaca - sono costretti a subire sempre più frequentemente la riduzione dei servizi; si pensi alle interruzioni dei servizi di trasporto, autobus, metropolitane che ogni volta 'lasciano a terrà milioni di persone".

Del perché dell'iniziativa il segretario generale aggiunto dice: "I lavoratori, costretti a scioperare per tentare di vedere rispettati i propri diritti, perdono parte dello stipendio per le giornate di sciopero effettuato, senza risolvere alcunché. E' bene ricordare - aggiunge Moncada - che i sindacati, proclamando uno sciopero, tentano semplicemente far rispettare alle aziende gli impegni sottoscritti nel contratti collettivi di lavoro, sono considerati gli unici responsabili politici di tutto quello che accade".

E quindi...

"Ci siamo mai chiesti cosa accede in questi casi alle aziende che per svolgere la propria attività usano soldi pubblici? Soldi che escono dalle tasche dei cittadini?"

Ce lo dica lei

"Assolutamente niente! Anzi; in caso di sciopero non usano i propri mezzi, non consumano benzina, non usano elettricità, non pagano i lavoratori ma ricevono comunque i soldi pubblici per un servizio che per loro responsabilità non forniscono! Insomma si arricchiscono indebitamente!"

Per la Filt-Cisl "è ora di dire basta!" ricordando che "la nostra Carta Costituzionale fornisce ai cittadini italiani lo strumento della proposta di legge di iniziativa popolare per poter arrivare direttamente in Parlamento e noi - precisa Moncada - abbiamo deciso di usarlo per cambiare le regole contenute nella legge n. 146 del 12 giugno 1990 che regola oggi lo sciopero nei servizi pubblici essenziali!"

Con quali sono gli obiettivi?

"Riequilibrare gli effetti prodotti dall'effettuazione di uno sciopero sui lavoratori e sugli utenti, rispetto a quelli prodotti sulle aziende che operano in regime di sovvenzione pubblica".

Come è fattibile?

"Semplice!  In caso di effettuazione di uno sciopero nazionale di durata non inferiore alle 24 ore proclamato a sostegno del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, le aziende che ricevono soldi pubblici per oltre il 50 % del fatturato saranno costrette a versare una quota parte di tali soldi nei fondi di solidarietà bilaterale della categoria".

Quindi, indennizzare, seppur parzialmente, gli utenti per i disagi subiti in caso di sciopero, ma come?

"Consentendo agli utenti di accedere gratuitamente al servizio durante le fasce così dette 'garantite'".

Perché?

"Perché cosi fatta la nostra legge fa si che in caso di sciopero anche sulle aziende ricada un consistente effetto economico negativo che sarebbero portate a voler scongiurare, rispettando così, in modo semplice, i diritti dei lavoratori".

ARTICOLO 1 DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INZIATIVA POPOLARE

-In caso di sciopero nazionale di durata non inferiore alle 24 ore proclamato a sostegno del rinnovo del CCNL, al fine di evitare /L'indebito arricchimento altrimenti conseguente, le imprese che erogano i servizi di cui all'articolo 1della presente legge in regime di sowenzione pubblica superiore al cinquanta per cento del fatturato, sono tenute a versare al Fondo di solidarietà
bilaterale della categoria che esercita il diritto di sciopero, istituito in base al quarto comma e seguenti dell'articolo 3 della Legge n. 9212012 o, in mancanza, al fondo di solidarietà residuale di cui al comma 19 dell'articolo 3 della medesima legge, una quota corrispondente alla sowenzione pubblica, derivante da affidamento diretto o per contratto di servizio, ricevuta per l'erogazione del servizio stesso per ogni giornata di sciopero effettuato.
La quota di cui sopra deve essere versata entro i trenta giorni successivi a quello della data di termine dello sciopero.

-Le imprese che erogano i servizi di cui all'articolo 1 della presente legge in regime di sowenzione pubblica superiore al cinquanta per cento del fatturato, in caso di sciopero effettuato ai sensi del precedente comma 1, sono altresi tenute a garantire la gratuità del servizio agli utenti durante i periodi di erogazione delle prestazioni indispensabili di cui al precedente articolo 2. Le modalità con le quali verrà assicurata la gratuità del servizio agli utenti, durante l'erogazione delle prestazioni indispensabili di cui al capoverso precedente, sono concordate, nei contratti collettivi elo negli accordi relativi alla loro regolazione, in relazione alla natura del servizio stesso.

p.m.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore